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Rinnovabili in Italia: calo nel 2017, ma record di produzione del fotovoltaico

Con una domanda elettrica di 320 TWh, in aumento del 2% sul 2016, in Italia crescono solo termoelettrico e FV. Stabile l'eolico. In picchiata l'idroelettrico. Le rinnovabili hanno coperto il 32,4% del fabbisogno nazionale: dal 2014 perdono 16,2 TWh. I dati consuntivi per il 2017 dal report Terna.

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La domanda elettrica nazionale nel 2017 è cresciuta del 2% rispetto al 2016.

Lo confermano i dati ufficiali di Terna (vedi rapporto mensile allegato a fine articolo), che stima un fabbisogno di energia elettrica nell’anno scorso di 320,4 TWh contro i 314,2 del 2016. La produzione totale netta nazionale (285,1 TWh) ha soddisfatto per l’89% la richiesta del 2017.

In termini decalendarizzati la variazione della domanda sarebbe invece del +2,3%. A livello territoriale, nel 2017 vediamo che la variazione percentuale anno su anno del fabbisogno elettrico è pari a +1,5% nel Nord, +3,6% al Centro, +1,2% al Sud e +0,7% nelle Isole.

Nel grafico possiamo vedere l’andamento dei consumi elettrici negli ultimi 18 anni in Italia.

Il saldo con l’estero nel 2017 è stato di circa 37,7 TWh, in aumento del 2% rispetto al 2016; l’export diminuisce del 16,6%.

Mentre si registra un aumento del 4% della produzione da termoelettrico (199,5 TWh nel 2017), le altre fonti diminuiscono leggermente, con l’eccezione del fotovoltaico che aumenta la sua produzione rispetto all’anno precedente del 14% e batte il record di generazione con 24,8 TWh (vedi tabella).

La produzione di elettricità generata dalle fonti rinnovabili lo scorso anno è risultata pari a 103,4 TWh, circa 3,5 TWh in meno rispetto al 2016.

La quota delle rinnovabili elettriche sulla domanda è risultata del 32,4%, mentre nel 2016 si attestava al 34%. Nel grafico la percentuale di fonti rinnovabili sulla domanda elettrica dal 2014.

In quest’altro grafico l’andamento dei consumi elettrici e delle FER in terawattora negli ultimi 4 anni. Si noti che la produzione da FER è calata di 16,2 TWh dal 2014.

In termini di produzione nazionale la quota da fonti rinnovabili nel 2017 è stata pari al 36,4%; anche qui c’è un calo rispetto al 2016, quando era al 38,2%. Nel 2015 questo valore era al 39,4%, mentre nel 2014 addirittura si attestava al 44,5%.

A pesare è il forte decremento della produzione da fonte idrica: nel 2014 era stata pari a 59,5 TWh, mentre lo scorso anno ha generato solo 37,5 TWh, cioè 22 miliardi di chilowattora in meno in 4 anni.

Nel 2017 l’idroelettrico cala del 14,3% rispetto ad un anno prima e riesce a coprire appena l’11,7% della domanda elettrica nazionale, quando nel 2014 rappresentava il 19,2%. Oggi tra le rinnovabili rappresenta il 36,3%, mentre quattro anni fa la sua quota tra le fonti pulite nazionali era pari a quasi la metà (49,7%).

Nel grafico la quota percentuale delle diverse fonti rinnovabili sul fabbisogno elettrico in Italia dal 2014 al 2017.

Il fotovoltaico, che come detto cresce del 14% sull’anno precedente, arriva a coprire, con una generazione di 24,8 TWh, il 7,8% della domanda elettrica (8,7% sulla produzione nazionale). Oggi il FV, tra le rinnovabili, è la seconda fonte, con il 24% del totale di produzione.

Stabile l’output annuale da eolico, qui nel grafico nella sua produzione mensile nel 2017 e 2016 (fonte: Terna).

Insieme, FV ed eolico, hanno generato in Italia nel 2017 circa 42,3 TWh, circa 3 TWh in più sul 2016, ma appena 5,4 TWh in più rispetto al 2014 (vedi grafico).

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