QualEnergia.it ha monitorato nel corso del 2023 il contributo delle energie rinnovabili sulla domanda elettrica nazionale su base giornaliera e settimanale.
Secondo noi è questo un altro modo di valutare la crescita delle rinnovabili nel corso dell’anno, ma soprattutto il divario che dovremo ancora coprire nei prossimi anni.
Le rinnovabili in Italia su base settimanale
In un grafico abbiamo riportato tutte le percentuali settimanali delle fonti rinnovabili rispetto alla richiesta elettrica italiana, dalla prima settimana di quest’anno (2-8 gennaio) alla 52a settimana (25-31 dicembre).
Sull’asse delle ordinate abbiamo le percentuali, inserendo, a scopo indicativo quel target annuale (circa 72% di Fer) che il paese dovrebbe raggiungere nel 2030.
Come si vede dal grafico, le uniche due settimane che in Italia si è avuta una quota superiore al 50% sono la 24a (12-18 giugno) e la 44a (30 ottobre-5 novembre).
Nella 24a settimana il fotovoltaico aveva contribuito per il 14,2% e l’eolico per il 6,6%; l’idroelettrico per il 22,5%, le bioenergie 5,4% e la geotermia l’1,7%), per un complessivo di 50,5%.
Nella 44a settimana il fotovoltaico aveva contribuito per il 7% e l’eolico per il 15,6%; l’idroelettrico per il 22,9%, le bioenergie 4,7% e la geotermia l’1,9%), per un complessivo di 52,1%. Va detto che in questa settimana un giorno era festivo (mercoledì 1° novembre), quindi con una domanda più bassa.
Sulle 52 settimane dello scorso anno, 2 sono andate sotto il 25% di copertura da rinnovabili, 6 sotto il 30%. Sopra il 40% abbiamo registrato 21 settimane, tutte comprese tra l’ultima di aprile e la seconda di novembre.
Le rinnovabili in Italia in tutto il 2023
In attesa dei classici dati ufficiali forniti da Terna ed elaborati da QualEnergia.it, possiamo stimare che nel 2023 le rinnovabili hanno soddisfatto il 37,6% della domanda elettrica nazionale. Una quota che diventa del 44,7%, un record storico, se la confrontiamo con la produzione elettrica domestica (senza scambi con l’estero). Eravamo al 35,6% nel 2022 e al 40,4% nel 2021. Comunque, una percentuale ancora troppo lontana dai target del Pniec.
La generazione di rinnovabili è cresciuta sul 2022 del 17,4% (pari a +17 TWh). La domanda è diminuita del 2,8% (-9 TWh) anche per una minore richiesta del sistema industriale.
Il fotovoltaico ha prodotto quasi 30,6 TWh (9,9% su domanda), mentre l’eolico è arrivato a 23,4 TWh (7,6%). Ottima la performance dell’idroelettrico con 40,3 TWh (circa il 13% sulla domanda) soprattutto se in confronto al 2022 (oltre 12 TWh in più).
FV ed eolico, che avranno il compito di accelerare nei prossimi anni, hanno generato insieme nel 2023 circa 54 TWh, cioè 6 TWh in più del 2022. È interessante notare che questa cifra sarebbe quanto produrrebbero, con un capacity factor medio annuo del 75%, 5 centrali nucleari di terza generazione avanzata da 1,6 GW di potenza.
Le rinnovabili in Italia su base giornaliera
Nel corso del 2023 le giornate che hanno avuto un contributo di rinnovabili superiore al 50% sono state 30, circa l’8% sui 365 giorni.
Se escludiamo i giorni festivi e prefestivi, con una domanda di energia elettrica che scende del 20-30% rispetto ai giorni feriali, le giornate lavorative normali con almeno il 50% di richiesta elettrica coperta da Fer scendono ad appena 5.
Il contributo quotidiano da rinnovabili oltre il 60% si è verificato in 4 giornate: domenica 28 maggio (60,9%), sabato 17 giugno (63,8%,), domenica 6 agosto (63,6%) e domenica 5 novembre (68,3%, record annuale, con quasi il 75% sulla produzione elettrica interna). In questa ultima giornata, l’eolico aveva contribuito per il 23,6%, il FV per il 12,1% e l’idroelettrico per il 25,9%.