Pompaggi idroelettrici, il 16% della capacità nazionale in un solo progetto

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L’impianto proposto da Repower in Campania presentato a Napoli. L’investimento stimato è di circa 1 miliardo di euro.

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Rec, società detenuta da Repower, intende realizzare un pompaggio idroelettrico presso la diga di Campolattaro, nel Sannio, che da solo rappresenterebbe il 16% dell’intera capacità di stoccaggio messa a disposizione da tutte le centrali a pompaggio attualmente attive in Italia.

Si tratta di un investimento da circa 1 miliardo di euro che l’azienda svizzera sta illustrando nel dettaglio attraverso una serie di eventi in Campania. Ultimo in ordine di tempo è Feuromed, il Festival euromediterraneo dell’economia, che ha visto la scorsa settimana tra i relatori Fabio Bocchiola, country manager Repower Italia.

Le caratteristiche e l’iter del progetto

Attualmente l’iniziativa Rec ha ricevuto Via positiva e si sta dunque procedendo all’Autorizzazione unica. La società immagina di poter avviare i cantieri nel 2025 impiegando circa 300 persone e arrivando a chiudere i lavori entro il 2032.

La capacità di storage energetico prevista è di circa 8.500 MWh, con potenza massima in generazione pari a 572 MW e potenza massima in pompaggio di 628 MW. Ciò sarà reso possibile da un salto netto medio in generazione di 500 metri.

L’inserimento nel sistema energetico

Secondo Bocchiola “i vantaggi di questa tipologia di centrali elettriche sono diversi: è sinergica per le fonti rinnovabili non programmabili come il solare e l’eolico; grazie alla capacità di storage si garantisce la sicurezza e la stabilità della rete elettrica, normalizzando la produzione da queste fonti e riducendo il prezzo del kWh durante i momenti di picco”.

Inoltre, “questa tecnologia non emette alcun inquinante o climalterante in fase di esercizio e ha uno scarso impatto paesaggistico essendo realizzata quasi interamente sotto terra, ad esclusione di alcune sezioni dell’impianto e ovviamente dei due bacini coinvolti”.

Rispetto ad altre soluzioni di accumulo come le batterie, dunque, “non solo è più consolidata e al momento ha costi sensibilmente inferiori ma soprattutto non degrada la sua capacità di accumulo e quindi di rilascio dell’energia. Queste centrali si sono dimostrate, nei fatti, totalmente compatibili con altri usi dei bacini idrici coinvolti”.

Al momento in Italia abbiamo una potenza idroelettrica di 21,7 GW. Nel 2023 la produzione elettrica da questi impianti è stata di 38,2 TWh pari al 12% delal domanda elettrica del paese.

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