Un petroliere presiederà la CoP 28 sul clima

Gli Emirati Arabi, che ospiteranno la conferenza sul clima, hanno nominato presidente dei lavori Sultan Ahmed Al Jaber, ministro che è anche a capo della compagnia petrolifera nazionale.

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A guidare i prossimi colloqui sul clima delle Nazioni Unite alla CoP 28 sarà Sultan Ahmed Al Jaber (in foto), ministro degli Emirati Arabi Uniti, paese ospite della conferenza, ma anche amministratore delegato della compagnia petrolifera nazionale.

Il comunicato ufficiale, arrivato ieri, giovedì 12 gennaio, ha fatto dire a molti che è come se si fosse messo il ceo di una multinazionale del tabacco a presiedere una campagna dell’Oms contro il cancro.

Al Jaber è ministro dell’industria e della tecnologia avanzata del paese del Golfo e inviato speciale per il cambiamento climatico, ma è ovviamente il suo ruolo alla guida dell’Abu Dhabi National Oil Company a sposarsi molto male con quello di presidente della CoP 28, che ricordiamo si terrà dal 30 novembre al 12 dicembre 2023 negli Emirati.

Il governo degli Emirati Arabi Uniti ha evidenziato il ruolo di Al Jaber nella diplomazia climatica per oltre un decennio – è stato delegato del paese alle varie CoP sul clima – e nella costruzione di Masdar, la compagnia pubblica delegata allo sviluppo delle rinnovabili (che si ricorderà per gli enormi progetti fotovoltaici che hanno fatto segnare record nella competitività del fotovoltaico).

Ma sembra difficile conciliare il mandato di Al Jaber di aumentare i profitti della compagnia petrolifera nazionale Adnoc, tra le prime 20 aziende al mondo per emissioni (secondo una ricerca del Climate Accountability Institute), con quello di presiedere i negoziati per contrastare il cambiamento climatico.

Si legge infatti già una certa prudenza dietro le parole con cui il ministro ha accettato l’incarico: gli Emirati Arabi Uniti “si stanno avvicinando alla CoP 28 con un forte senso di responsabilità e il più alto livello possibile di ambizione”, ha spiegato, aggiungendo che, nella sfida del taglio delle emissioni, adotterà “un approccio pragmatico, realistico e orientato alle soluzioni e a un maggiore aiuto alle economie emergenti”.

La nomina, come anticipato, è stata fortemente criticata dal fronte ambientalista e c’è chi, come Climate Action Network International, pretende almeno che Al Jaber si dimetta dal suo ruolo di amministratore delegato della Abu Dhabi National Oil Corporation prima che inizi la CoP.

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