Il ministero dello Sviluppo economico, si legge in una nota, ha aperto una nuova “finestra” per le prenotazioni di vetture a basse emissioni inquinanti che possono accedere all’ecobonus.
Il periodo va dal 18 giugno al 31 dicembre 2020 con altri 20 milioni di euro stanziati complessivamente dal MiSE per l’acquisto di nuove auto a basse emissioni, di fatto, per i limiti posti quelle elettriche o ibride plug-in.
Ricordiamo infatti che l’ecobonus auto prevede due fasce di emissioni di CO2: 0-20 g/km e 21-60 g/km con contributi statali rispettivamente di 6.000-2.500 euro, a condizione che venga rottamato un vecchio veicolo, altrimenti l’incentivo scende a 4.000-1.500 euro.
Ma in ballo c’è anche un emendamento al DL Rilancio – il primo firmatario è Gianluca Benamati del Pd – che prevede un ulteriore bonus di 4.000 euro diviso a metà fra contributo statale e sconto del concessionario, da destinare a chi compra una vettura Euro 6 anche se con emissioni di CO2 superiori a 61 grammi/km e contemporanea rottamazione di un veicolo più vecchio di dieci anni.
La misura sarebbe valida fino al 31 dicembre 2020. Senza rottamazione il bonus sarebbe dimezzato.
Per il 2021, invece, nel medesimo emendamento si parla di un contributo statale da 1000 euro per chi acquista un’auto Euro 6 con emissioni comprese tra 61-95 grammi di CO2/km e contemporanea rottamazione di un vecchio modello; lo sconto del concessionario dovrà essere almeno doppio del bonus statale (e i contributi saranno dimezzati senza la rottamazione).
Finora – l’ecobonus è partito a marzo 2019 – il MiSE ha comunicato che sono state completate 14.060 prenotazioni di veicoli incentivati con il contributo “verde”, per un impegno economico complessivo del governo appena superiore ai 55 milioni di euro.
E le prenotazioni, secondo il ministero, hanno registrato una preferenza di acquisto senza contestuale rottamazione di un veicolo usato: 10.897 auto acquistate senza consegnare un vecchio modello da rottamare vs 3.163 auto acquistate con rottamazione.
Inoltre, evidenzia il ministero, la maggior parte dei veicoli acquistati con l’ecobonus (11.165) rientra nella fascia tra 0-20 g/km di CO2. Parliamo delle auto elettriche “pure”, mentre quelle ibride plug-in nella fascia tra 21-70 g/km di CO2 hanno riscontrato meno successo (2.895 prenotazioni).