Con 162.842 nuove autovetture immesse in circolazione, il mese di marzo fa registrare una frenata nel mercato auto italiano, in calo del 3,6% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. In particolare, sono crollate le vendite di auto elettriche: -35,2% in confronto a marzo 2023, mentre la quota di mercato mensile è scesa al 3,3% (dal 4,8% di marzo 2023).
I dati arrivano da Motus-E, associazione di operatori industriali, filiera automotive e mondo accademico, che punta ad accelerare la mobilità elettrica in Italia.
Le auto full electric hanno sofferto anche nel primo trimestre dell’anno: le immatricolazioni sono diminuite del 19,2% a 13.226 unità e la quota di mercato si è fermata al 2,9% (contro il 3,8% del primo trimestre 2023). Anche per i veicoli commerciali il mercato elettrico è rimasto sostanzialmente congelato: nel mese appena trascorso, infatti, le immatricolazioni dei veicoli a batteria di categoria N1 (trasporto merci) sono precipitate del 62,4% rispetto allo stesso mese del 2023.
Secondo il segretario generale di Motus-E Francesco Naso, i ritardi negli incentivi per il 2024 (annunciati ma non ancora operativi) hanno inciso nella regressione delle vendite: “I numeri iniziano a riflettere chiaramente l’allarme sul pericoloso interregno tra il vecchio e il nuovo e più vantaggioso sistema incentivante, che induce naturalmente automobilisti e imprese a rinviare l’acquisto fino all’entrata in vigore delle nuove agevolazioni”.
Ma i tempi di pubblicazione del Dpcm con i nuovi bonus d’acquisto dei veicoli restano incerti. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto aveva dichiarato lo scorso 26 marzo al Forum Automotive di Milano di aver controfirmato il decreto, senza fornire ulteriori informazioni ma limitandosi ad affermare che “c’è stato un dibattito interno al governo sulle previsioni di copertura”, con il ministero dell’Economia e delle Finanze.
Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore, il Dpcm sarebbe passato alla firma della presidenza del Consiglio. Tra l’approvazione di Palazzo Chigi, il vaglio della Corte dei Conti e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, potrebbero volerci ancora diverse settimane prima che i nuovi incentivi siano accessibili agli acquirenti.
Del nuovo schema di incentivi abbiamo già parlato (Ecobonus auto 2024, presentato il nuovo schema di incentivi): è stato presentato a febbraio al Tavolo Automotive presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy e non avrà effetto retroattivo, motivo per cui fino all’uscita del Dpcm continueranno ad applicarsi i vecchi incentivi meno vantaggiosi.
Ricordiamo che sui 950 milioni totali di fondi disponibili, 240 saranno destinati alle auto elettriche; il contributo massimo ottenibile, a fronte della rottamazione di un veicolo fino a Euro 2, salirà da 5.000 a 13.750 euro, per chi ha un Isee inferiore a 30mila euro.
Nell’Ecobonus auto 2024 saranno inclusi anche 10 milioni di euro per la trasformazione a Gpl (tetto massimo 400 €) e metano (tetto massimo 800 €) di auto già circolanti con motorizzazioni dall’Euro 4 in su, come annunciato ieri dal presidente di Assogasliquidi-Federchimica, Andrea Arzà.
Già a febbraio il ministero del Made in Italy aveva aperto alla possibilità di sostenere nel piano incentivi anche questo tipo di conversioni.
“I vantaggi di questo intervento – afferma Arzà in una nota – saranno sia per i tanti consumatori che non possono permettersi l’acquisto di una nuova auto, sia per l’industria italiana della componentistica e della distribuzione del Gpl che rappresentiamo e che è una eccellenza mondiale”.