Green Deal, il Ppe apre al divieto alle auto termiche dal 2035

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Il partito popolare europeo non farà più campagna contro questa misura, scrive Politico citando una nuova versione del manifesto elettorale, in vista delle elezioni Ue di giugno.

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Il partito popolare europeo sembra di nuovo più convinto nel sostenere le politiche ambientali di Ursula von der Leyen, dopo che l’attuale presidentessa della Commissione europea ha annunciato ufficialmente la sua ricandidatura alle elezioni Ue di giugno con lo stesso Ppe.

In particolare, il partito di centrodestra non farà più campagna contro il regolamento europeo che dal 2035 impone lo stop alla vendita di nuove auto con motori a combustione interna.

Lo riferisce Politico, citando una nuova bozza del manifesto elettorale del Ppe, datata 14 febbraio, che lo stesso partito non ha voluto però commentare.

In una versione precedente del manifesto, si parlava invece di abrogare il divieto alle auto endotermiche dal 2035. Va detto che il documento potrà ancora essere modificato fino al congresso del partito a Bucarest il 6-7 marzo, quando sarà stilata la versione definitiva in vista delle elezioni europee.

Il bando alle auto endotermiche è uno dei pilastri del Green Deal della commissione von der Leyen, molto criticato dai partiti più conservatori allineati agli interessi delle lobby industriali (ricordiamo in particolare l’opposizione del governo italiano con la sua difesa dello status quo automobilistico a vantaggio dei biocarburanti).

Il regolamento sulle auto prevede, di fatto, un bando alle vendite di nuovi modelli benzina e diesel, perché dal 2035 tutte le nuove vetture dovranno essere a zero emissioni, quindi elettriche.

Lo stesso Ppe si è diviso su altri aspetti del Green Deal. Ricordiamo, ad esempio, il sostegno alla richiesta degli agricoltori europei di ritirare la Nature Restoration Law, proposta dalla Commissione europea per proteggere almeno il 20% della superficie terrestre e marina dell’Ue entro il 2030 (su cui il Ppe aveva votato contro in Parlamento senza però riuscire ad affossarla).

I popolari, nella loro svolta anti-ambientalista per attirare consensi più a destra e tra le influenti lobby di agricoltori e allevatori, lo scorso luglio erano riusciti a depotenziare la direttiva sulle emissioni industriali, bocciando la proposta di estendere la sua applicazione agli allevamenti bovini, che ricordiamo sono responsabili di elevate emissioni di gas serra.

Tornando all’ultima versione del manifesto elettorale del Ppe, vi si legge – riferisce Politico – che il partito popolare europeo vuole “sviluppare ulteriormente il Green Deal”.

Il Green Deal, si precisa, “per noi non è una nuova ideologia come quella sostenuta dai verdi o dai socialisti, è il segno distintivo dell’Europa più prospera, innovativa, competitiva e sostenibile immaginata dal Ppe”.

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