Il fotovoltaico sarà tra i principali vincitori della transizione energetica europea con 45-52 GW di nuova potenza FV installata ogni anno nei Paesi Ue fino al 2030.
La situazione creatasi con la guerra in Ucraina accelererà lo sviluppo di questa tecnologia, incrementando di 12-19 GW il nuovo installato annuo rispetto alle stime precedenti l’invasione russa.
Lo sostiene Statkraft, colosso energetico norvegese (di proprietà statale e grande produttore di energia idroelettrica), nel suo nuovo Low Emissions Scenario 2022 (link in basso), dove traccia un possibile scenario a basse emissioni con orizzonte 2050.
Tale scenario è compatibile, si spiega, con un aumento della temperatura di circa 2 °C in confronto ai livelli preindustriali, quindi per limitare il surriscaldamento a +1,5 °C occorre una transizione ancora più profonda e accelerata di quella discussa nel documento.
In generale, Statkraft è convinta che le rinnovabili possano consentire di risolvere la crisi energetica attuale e la crisi climatica; in particolare, il fotovoltaico potrebbe diventare la prima singola fonte di generazione elettrica globale intorno al 2035.
Nel 2050 le rinnovabili costituiranno la fetta più consistente (80%) del mix elettrico su scala mondiale, trainate dal fotovoltaico con una produzione annua di circa 21mila TWh, si veda il grafico seguente, tratto dallo studio.
Per la Ue, si parla di realizzare 12-19 GW in più ogni anno di fotovoltaico, rispetto ai 33 GW/anno previsti in media dagli analisti prima dello scoppio della guerra in Ucraina. Ricordiamo che nel 2021 si è arrivati alla cifra record di 23-26 nuovi GW di FV sviluppati in dodici mesi.
A completare il boom delle rinnovabili ci saranno sistemi di accumulo energetico e flessibilità della domanda: batterie, pompaggi idroelettrici, idrogeno, efficienza energetica.
Intanto il fotovoltaico questa estate ha segnato un record per la produzione di energia elettrica nei 27 Stati membri Ue, secondo i dati diffusi dal think-tank indipendente Ember.
Tra maggio e agosto, gli impianti FV hanno generato 99,4 TWh a livello europeo: il 28% in più rispetto ai 77,7 TWh registrati negli stessi quattro mesi del 2021.
Il fotovoltaico ha coperto oltre il 12% della produzione elettrica del nostro continente (9,4% tra maggio-agosto 2021), più di eolico e idroelettrico (11% circa per entrambe le fonti) e solo quattro punti percentuali in meno del carbone.
Questi 99 TWh da FV hanno consentito di evitare acquisti di gas per 20 miliardi di metri cubi, facendo risparmiare 29 miliardi di euro complessivi in base ai prezzi medi del combustibile fossile nel periodo considerato.
Tuttavia, per mantenersi in linea con gli obiettivi Ue al 2030, il fotovoltaico secondo Ember dovrà più che raddoppiare le nuove installazioni di impianti; ricordiamo che il piano REPowerEU prevede 600 GW totali di fotovoltaico al 2030 (e 510 GW di eolico).
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