Estate record per la generazione da fotovoltaico europeo

Nei 27 Stati membri tra maggio e agosto 99 TWh prodotti da FV, +28% sul 2021. Ma gli obiettivi 2030 sono ancora lontani.

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Mentre in Europa si discute sulle possibili soluzioni alla crisi energetica, ad esempio un tetto ai prezzi elettrici degli impianti infra-marginali e un price cap sul gas, in vista del Consiglio Ue Energia di domani, venerdì 9 settembre, il fotovoltaico mostra tutte le sue potenzialità per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.

Il fotovoltaico, secondo i dati diffusi dal think-tank indipendente Ember, ha segnato un record di produzione estiva nei 27 Paesi Ue.

Tra maggio e agosto, infatti, gli impianti FV hanno generato 99,4 TWh, il 28% in più rispetto ai 77,7 TWh registrati negli stessi quattro mesi del 2021.

Così il fotovoltaico ha coperto oltre il 12% della produzione elettrica europea (9,4% tra maggio-agosto 2021), più di eolico e idroelettrico (11% circa per entrambe le fonti) e solo quattro punti percentuali in meno della generazione a carbone.

Ciò si deve alla crescita delle nuove installazioni: da 104 GW nel 2018 a 162 GW nel 2021, con 23 GW aggiunti nel solo 2021.

Le statistiche evidenziano che 18 Paesi Ue hanno segnato record nazionali per la percentuale di energia elettrica coperta dal fotovoltaico nel picco estivo di produzione; in particolare Olanda (22%), Germania (19%), Spagna (16%), Italia (15%).

Questi 99 TWh prodotti dal solare fotovoltaico in estate hanno consentito di evitare acquisti di gas per 20 miliardi di metri cubi, con un risparmio complessivo di 29 miliardi di euro in base ai prezzi medi del combustibile fossile nel periodo considerato.

I 22 TWh generati in più nel 2022 in confronto allo scorso anno, da soli, corrispondono a 4 miliardi di metri cubi evitati e 6 miliardi di euro risparmiati, scrive Ember.

Tuttavia, come segnalato da Ember in un rapporto pubblicato a luglio, il fotovoltaico dovrà accelerare ancora nei prossimi anni per mantenersi in linea con gli obiettivi Ue al 2030, più che raddoppiando le nuove installazioni di impianti.

Ricordiamo che il piano REPowerEU prevede 600 GW totali di fotovoltaico al 2030 (e 510 GW di eolico).

Considerando eolico e FV insieme, secondo Ember la Ue dovrà arrivare a sviluppare 76 GW di nuovi impianti nel 2026, per seguire una traiettoria compatibile con i traguardi climatici.

Invece a quella data si farà solo il 50% di quanto richiesto, 38 GW, sostanzialmente in linea con i 34 GW aggiunti nel 2021, se i vari Paesi non riusciranno a sbloccare le autorizzazioni e, di conseguenza, progetti e investimenti.

In Italia, in particolare, si prevede che si installerà solamente un terzo della potenza FV annuale necessaria tra 2022 e 2026.

Il nostro Paese dovrebbe realizzare circa 9 GW/anno di nuovo FV nel 2026 secondo Ember, ma probabilmente si fermerà a meno della metà di questa cifra. Anche Germania e Spagna rischiano di rimanere lontani dai numeri richiesti dai target Ue al 2030.

Vedremo se la crisi energetica darà una nuova accelerata alle rinnovabili, che rappresentano la migliore soluzione per tagliare stabilmente le importazioni di gas fossile e aumentare la sicurezza degli approvvigionamenti Ue.

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