L’Europa adesso punta a ridurre le emissioni del 57% al 2030

L'annuncio del vicepresidente della Commissione Ue, Frans Timmermans, prima di andare alla Cop 27 in Egitto. Sono due punti percentuali in più del target attuale (55% di riduzione).

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Bruxelles accelera nuovamente la sua corsa alle energie pulite mentre la Cop 27 di Sharm El-Sheikh, in Egitto, è entrata nella sua seconda settimana di negoziati sui cambiamenti climatici.

Il vicepresidente della Commissione europea, Frans Timmermans, prima di partire per la Cop 27, parlando ai giornalisti ha dichiarato che “il nostro impegno a ridurre le nostre emissioni di almeno il 55% al 2030 può essere aumentato al 57%” (fonte agenzia Euractiv).

In sostanza, la Ue sarebbe pronta a incrementare il suo target di riduzione delle emissioni trasmesso alle Nazioni Unite, cosiddetto NDC (Nationally Determined Contribution).

Con il pacchetto Fit for 55 presentato a luglio 2021, Bruxelles si era impegnata a tagliare le emissioni di CO2 del 55% al 2030, rispetto ai valori registrati nel 1990, grazie soprattutto alle misure volte a sviluppare le fonti rinnovabili nei vari settori (elettricità, trasporti, riscaldamento) e a ridurre i consumi energetici.

E ciò rappresenta già un forte impegno: in Italia, ad esempio, in soli 8 anni si dovranno aggiungere decine di GW di nuovi impianti eolici e solari, superando tutti gli ostacoli – burocrazia eccessiva, atorizzazioni lente e complesse, opposizioni delle Soprintendenze – che finora hanno rallentato la crescita delle fonti green.

Come ha sottolineato Timmermans, la spinta verso il 57% di riduzione delle emissioni arriva dai recenti progressi fatti dai legislatori europei.

Nei giorni scorsi i negoziatori Ue di Parlamento e Consiglio hanno raggiunto un accordo su due punti importanti:

  • incrementare le rimozioni di CO2 con suoli e foreste assegnando obiettivi nazionali vincolanti al 2030 con il nuovo regolamento Lulucf: Land use, land use change and forestry;
  • rendere più severo il traguardo per la riduzione delle emissioni nei settori non coperti dal sistema Ets, come trasporti stradali, edifici, agricoltura e rifiuti: -40% al 2030 rispetto ai livelli del 2005, con il nuovo regolamento Effort Sharing.

Da ricordare poi che è stata presa la decisione che dal 2035 tutti i nuovi veicoli venduti in Europa dovranno essere a zero emissioni (con un obiettivo intermedio al 2025).

Intanto, la Commissione europea sta per presentare un regolamento di emergenza per semplificare e accelerare le procedure autorizzative per le fonti rinnovabili, in attuazione delle misure previste dal piano energetico REPowerEU.

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