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Il primo conto energia per le rinnovabili termiche

Il governo britannico approva il Renewable Heat Incentive, la prima tariffa feed-in al mondo che va a premiare l'energia da rinnovabili termiche. Metterà in moto nuova occupazione, un giro d'affari di 4,5 miliardi e farà risparmiare al Paese una quantità di emissioni pari a quella di 20 centrali a gas.

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Un conto energia per le rinnovabili termiche. L’idea circola da tempo anche in Italia (Qualenergia.it,  Un conto energia per il solare termico?). Ora la prima tariffa feed-in al mondo per biomasse, solare termico, geotermia e le altre fonti di calore pulite è diventata realtà. È accaduto in Gran Bretagna, dove la settimana scorsa si è approvato il Renewable Heat Incentive (RHI).


Su queste pagine abbiamo parlato più volte del potenziale inespresso delle rinnovabili termiche. Interessante è ad esempio lo studio fatto dall’Enea nel 2009 a tal proposito che sottolinea i costi-benefici di queste fonti. Ridimensionando il ruolo delle rinnovabili elettriche e ipotizzando un sistema che incentivi di più quelle che producono calore – vi si spiega – si riuscirebbe a centrare l’obiettivo nazionale del 17% di rinnovabili sugli usi finali con investimenti più che dimezzati: 40 miliardi di euro anziché 88 e dal 60 all’80% in meno di spesa per gli incentivi (Qualenergia.it, Obiettivi 2020 più vicinì con le rinnovabili termiche). Il problema è che  fino ad ora manca un meccanismo incentivante che valorizzi adeguatamente le termiche, considerate un po’ le “cenerentole” delle rinnovabili. Interessante dunque guardare all’esperimento britannico.


L’atteso Renewable Heat Incentive entrerà in vigore già quest’anno per le industrie e il settore commerciale, mentre da ottobre 2012 sarà disponibile per tutti. Garantirà per 20 anni una tariffa incentivante agli impianti che producono calore da rinnovabili, premiando dunque l’energia prodotta e non la semplice installazione. Un chilowattora termico prodotto da una caldaia a biomasse, ad esempio, sarà premiato con 1,9 pence, la stessa quantità di energia prodotta con un pannello solare termico sarà incentivata con 8,5 pence. All’RHI avranno diritto tutti gli impianti a rinnovabili termiche installati dopo il 15 luglio 2009.  I dettagli del meccanismo saranno definiti meglio a maggio ma si sa che verranno dati premi aggiuntivi alle installazioni in edifici energeticamente efficienti o di nuova costruzione, e, da ottobre 2012, potranno accedervi sia famiglie che aziende.


La stima del DECC, il dipartimento per l’energia e i cambiamenti climatici, è che lo schema porterà entro il 2020 a 13mila installazioni nelle industrie e 110mila nel settore commerciale (mentre manca ancora una previsione per il residenziale). Il numero di  impianti a rinnovabili termiche sarà moltiplicato per 7 rispetto a quanto previsto per il 2014.
A fronte di uno stanziamento previsto per i prossimi 4 anni di 860 milioni di sterline, il DECC si aspetta che l’incentivo generi investimenti per 4,5 miliardi di sterline nei prossimi 10 anni e 150mila nuovi posti di lavoro, portando a fine decennio a 500mila gli occupati nelle rinnovabili in Gran Bretagna. Interessanti anche l’impatto su emissioni e mix energetico: al 2020 si prevede che l’incentivo spinga fino a 57 terawattora la produzione di calore da rinnovabili in Gran Bretagna: sarebbe l’11% del fabbisogno totale di calore. Una quota che farebbe evitare 44 milioni di tonnellate di CO2 al 2020, l’equivalente delle emissioni di 20 centrali a gas.


A questo link tutta la documentazione del DECC sulla misura.

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