Quando si potranno usare i nuovi incentivi per le auto?
La tempistica di pubblicazione del relativo Dpcm che rimodula i bonus per l’acquisto dei veicoli è ancora incerta. “Ho controfirmato pochi giorni fa il decreto”, ha dichiarato il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto, rispondendo a una domanda sull’uscita del provvedimento al Forum Automotive, che si è tenuto a Milano ieri, martedì 26 marzo.
Ma il ministro non ha aggiunto altre informazioni, limitandosi a evidenziare che “c’è stato un dibattito interno al governo sulle previsioni di copertura” con il ministero dell’Economia e delle Finanze. Il decreto deve anche passare al vaglio della Corte dei Conti.
Più in generale, Pichetto nell’occasione ha ribadito la posizione del governo italiano in tema di mobilità: no alla rincorsa del solo elettrico, puntare di più sui biocarburanti.
“In Europa abbiamo oggi registrato una presa di coscienza della realtà rispetto alla fuga in avanti degli ultimi anni con la corsa all’elettrico”, ha detto il ministro (fonte Ansa). “Credo che l’obiettivo al 2035 sarà modificato visto il sentiment che si sta diffondendo a livello europeo. Se l’obiettivo è la decarbonizzazione della mobilità, serviranno anche i biocarburanti”.
Pichetto, inoltre, ha precisato che il meccanismo degli incentivi per le auto “non può durare in eterno né procedere a singhiozzo” e che bisogna trovare un equilibrio fiscale ed economico.
Come saranno i nuovi incentivi
Il nuovo schema di incentivi, ricordiamo, è stato presentato a febbraio al Tavolo Automotive presso il ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Come detto, non si sa ancora quando sarà operativo: non avrà effetto retroattivo, quindi fino all’uscita del Dpcm continueranno ad applicarsi i vecchi incentivi meno vantaggiosi.
L’Ecobonus 2024 rimodulato, come avevamo scritto, stanzierà complessivamente 950 milioni di euro, di cui 793 per le auto. La fetta più consistente, pari a 403 milioni, sarà destinata ai modelli nella fascia tra 61-135 grammi di CO2 per km (full hybrid, mild hybrid e con motore a benzina o Gpl a basso consumo).
Altri 150 milioni andranno alle ibride plug-in tra 21 e 60 g/km (95 milioni in meno rispetto allo schema precedente), mentre le vetture nella fascia 0-20 g/km, tipicamente le elettriche pure, potranno contare su 240 milioni (+35 mln).
Il nuovo piano di incentivi conferma la possibile rottamazione delle auto dalla categoria Euro 0 alla Euro 4, ma aggiunge anche le vetture Euro 5 in caso di acquisto di elettriche o ibride-plug-in.
Il contributo massimo ottenibile, a fronte della rottamazione di un veicolo fino a Euro 2, salirà da 5.000 a 13.750 euro, come riassume la tabella seguente.
È prevista, infatti, la maggiorazione del 25% degli importi se il reddito familiare Isee è inferiore a 30mila euro (ma non per l’acquisto di veicoli nella fascia tra 61 e 135 g/km).
Ci sono anche dei limiti di prezzo di listino: l’incentivo può essere richiesto per modelli fino a 35mila euro (Iva esclusa) per le elettriche e le auto endotermiche nella fascia 61-135 g/km, mentre per le auto ibride plug-in il tetto di prezzo sale a 45mila euro, sempre Iva esclusa.