Elettrificazione e digitalizzazione, visione e strategie di una multinazionale

L’economia digitale è già nella nostra vita e lo sarà sempre di più. Schneider Electric, in un recente evento a Parigi, ha presentato non solo la sua piattaforma con prodotti ed expertise innovative innovative per industrie, infrastrutture ed edifici, ma anche una visione e una strategia per la rivoluzione globale in atto.

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“Vi voglio dimostrare come le nostre innovazioni nel digitale possano aiutare industrie, aziende, famiglie a trasformare gli aspetti gestionali e di automazione dell’energia. In un mondo che sta cambiando rapidamente, tecnologie come l’internet delle cose, l’intelligenza artificiale e la realtà aumentata possono infatti rendere le imprese più efficienti e competitive”.

Questo è la visione di Jean-Pascal Tricoire (nella foto), il presidente e amministratore delegato di Schneider Electric, punto di riferimento delle strategie della multinazionale e mattatore del grande evento internazionale organizzato a Parigi, il 5 e 6 aprile scorso, l’Innovation Summit Paris, ricco di incontri e seminari, a cui abbiamo partecipato come QualEnergia.it. Nelle due giornate sono state presenti quasi 5mila persone tra clienti, aziende partner e stampa specializzata.

Le novità proposte dall’azienda (24,7 mld € di fatturato nel 2017, di cui il 5% investito in R&S), che nasce in Francia ma che ormai opera in ogni continente (Tricoire stesso per dare un segnale importante ha deciso di vivere in Cina), sono state ovviamente il leitmotiv dell’evento.

Il concetto o la parola chiave che raccoglie le novità tecnologiche proposte da Schneider Electric è EcoStruxure, che in sintesi è una piattaforma, o un ecosistema, come lo chiamano nella multinazionale, costituita da una combinazione di prodotti, esperti e una comunità che lavorano all’unisono. Si tratta di una serie di strumenti digitali pensati per rendere efficiente e produttivo un sistema, come una infrastruttura energetica, un edificio o un data center, dall’inizio della sua attività e per tutto il corso del suo ciclo di vita.

Secondo la valutazione di Schneider, l’elettricità sta vivendo una rivoluzione di enorme portata e a tappe molto rapide. Tricoire ha spiegato ad esempio che la gran parte dei trasporti nel futuro saranno alimentati elettricamente e che in generale l’elettrificazione permeerà la nostra vita: al 2030 i veicoli elettrici sostituiranno il 50% delle auto convenzionali e, a quella data, quasi ovunque l’elettricità solare sarà più economica di quella generata dalle fossili.

Parlando con alcuni dirigenti dell’azienda abbiamo capito come questo approccio innovativo sia veicolato in prima persona dal suo Ceo e dalla dirigenza di Schneider non solo tra operatori e industrie, ma in molti consessi economico-politici internazionali e anche presso i leader delle grandi potenze mondiali.

Già oggi ci sono nel mondo decine di miliardi di macchine connesse con altrettante macchine. E in futuro saranno sempre di più. Un’evoluzione, quasi un terremoto, ancora non ben compreso da molti operatori dell’energia. Le previsioni più attendibili, secondo Tricoire, ci dicono che i consumi energetici che si muoveranno nell’ambito dell’information technology dovrebbero essere oltre il 20% nei prossimi anni e che entro il 2040 i consumi elettrici, anche per l’incremento della digitalizzazone, cresceranno due volte più velocemente rispetto ai consumi energetici globali.

L’idea da cui parte l’ampia gamma di prodotti e di innovazioni dell’azienda, secondo quanto emerso nel summit, è che siamo già dentro l’era digitale e che il mondo dell’IoT è più accessibile di quanto si possa pensare e darà benefici alla comunità, alla formazione e all’ambiente, soprattutto in un scenario in cui si accentuerà la decentralizzazione della produzione e del consumo dell’energia, soprattutto con la crescente diffusione di piccoli impianti a fonti rinnovabili, in particolari solari, lo storage e le strategie e tecniche di demand response.

Schneider Electric è convinta che in paesi come l’Australia, il Brasile e la Germania, queste tecnologie aumenteranno di un fattore 5 da oggi fino al 2040.

L’applicazione della strumentazione dentro la Ecostruxure della multinazionale, si spiega, consente di portare benefici lungo tutta la catena di valore, come ad esempio ridurre almeno del 15% il costo capitale dei progetti, ridurre le disfunzioni e anche i costi di gestione di edifici, microgrid, sistemi per la mobilità, eccetera.

Visto che tra poco più di dieci anni oltre il 30% della popolazione mondiale soddisferà i propri fabbisogni di energia attraverso micro reti, Schneider sta sviluppando il servizio di accesso all’energia per utility, operatori privati/imprese e comunità rurali non collegate alla rete: micro grid da 2 a 100 kW di capacità basate per la maggior parte su FV e storage, oltre che su sistemi ibridi.

Saper rendere flessibili e semplici queste strutture, con la possibilità di poter accedere a tutti dati per poterli successivamente ottimizzare, è solo uno dei tanti esempi delle attività di Schneider nell’ambito del digitale applicato all’energia.

La novità è nell’architettura del sistema o della piattaforma che viene utilizzata, pensata su tre livelli: i prodotti connessi, come i contatori avanzati (ma tutti i prodotti dell’azienda sono connessi), i software di controllo/monitoraggio grazie ad app (Edge Control to Apps) e, infine, l’analisi dei dati e il conseguente intervento sul sistema per apportare le necessarie migliorie (Analytics & Services).

Il tutto sviluppato con modalità e tecnologie avanzate per rendere questi sistemi sicuri dal punto di vista dell’affidabilità, l’operabilità ma anche per ciò che concerne la cybersecurity.

Questo modello è stato già implementato in quasi 500mila installazioni, con migliaia di persone di staff in grado di governare una massa di dati impressionante (immessi in un cloud) e lavorare in sinergia con le esigenze specifiche del singolo cliente per approdare poi a nuove soluzioni utili per altre applicazioni o utenze. Un paio di esempi, più direttamente legati al mondo della produzione energetica, li analizzeremo nel dettaglio nelle prossime settimane.

Tornando alla visione di Schneider Electric, vale pena concludere con quelli che potrebbero essere i benefici dell’elettrificazione e della digitalizzazione dell’economia, ma anche le implicazioni meno positive di questo processo inarrestabile.

In prospettiva si potrebbero raggiungere livelli di efficienza energetica fino al 65% (con una media del 30%), un miglioramento del 50% della produttività e costi capitali più bassi anche del 30%. In fatto di sicurezza e affidabilità si stima una possibile diminuzione del 50% di anomalie/incidenti  dei sistemi, vista la maggiore cura nel prevenire tali eventi grazie al monitoraggio, all’analisi dei dati e alla tempestività dell’eventuale intervento.

Infine, l’obiettivo è di spingere per la massima riduzione delle emissioni di gas serra, un tema ben presente nell’ottica aziendale, come quello della salvaguardia dei lavoratori della compagnia che, ha spiegato nella sua introduzione all’evento Tricoire, è una preoccupazione costante, alla luce della rapida evoluzione della digitalizzazione e dell’automazione che potrebbe avere conseguenze anche sulla forza lavoro all’interno della multinazionale.

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