Il PUN torna oltre i 60 euro, ma su base annua il calo continua

Dopo i rialzi di settembre e ottobre il prezzo unico nazionale (PUN) dell'energia elettrica si attesta sui 62 euro, ma è comunque inferiore del 3,3% rispetto all'anno scorso. In calo anche i prezzi sul Mercato a Termine, ancora giù i consumi di gas, soprattutto nel termoelettrico. Il consuntivo mensile del Gestore dei Mercati Energetici.

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Il prezzo di acquisto dell’energia nella borsa elettrica (Prezzo unico nazionale-PUN), dopo i sensibili rialzi congiunturali di settembre e ottobre, supera per la prima volta nell’anno i 60 euro/megawattora portandosi a 62,23 euro/MWh. Ma se si fa il confronto su base annua si registra il prezzo è ancora in calo: -2,13 euro/MWh pari ad una flessione del 3,3%, la più modesta da inizio anno. A fornire il dato è il Gestore dei Mercati Energetici (GME), nel consueto consuntivo mensile.

Sempre “deboli e in calo” gli scambi di energia elettrica nel Mercato del Giorno Prima (MGP), con le vendite degli impianti di produzione ai minimi storici. Le vendite degli impianti a fonti rinnovabili però segnano una crescita tendenziale dell’8,4% sostenute dall’eolico (+29,5%) e dal solare (+16,9%). Ancora in calo congiunturale la liquidità del mercato attestatasi a 63,2%.

Nel Mercato a Termine dell’energia elettrica i prezzi dei prodotti negoziati evidenziano un generale ribasso con il mensile baseload novembre 2014 che chiude a 58,50 euro/MWh (-3,6%).

Come detto, il PUN, ha visto un rialzo su settembre di 4,26 euro/MWh (+7,4%), ma è in flessione di 2,13 euro/MWh su base annua (-3,3%) e si porta a quota 62,23 euro/MWh. Anche nelle ore di picco e nelle ore fuori picco, i prezzi segnano il massimo annuale, pari rispettivamente a 71,89 e 56,55 euro/MWh con il rapporto picco/baseload che sale a 1,16.

Per quel che riguarda il mercato del gas, i consumi nell’ultimo mese registrano una nuova flessione su base annua (-5,2%), determinata dal perdurare di una pesante contrazione dei consumi del settore termoelettrico (-10,3%), ma anche da quella più contenuta dei consumi del settore civile ed industriale che tornano al segno meno dopo la breve pausa dei mesi estivi.

Sul lato offerta, diminuisce sia la produzione nazionale (-10,6%) che le importazioni di gas naturale (-16,6%) in particolare da Russia (Tarvisio -33,2%) e Algeria. Ai massimi storici le giacenze a fine mese negli stoccaggi salite a 11.749 milioni di mc. Nei mercati regolati del gas gestiti dal GME si sono complessivamente scambiati 4,3 milioni di MWh (pari al 8,9% della domanda complessiva di gas naturale), tutti nei due comparti della Piattaforma di Bilanciamento Gas (PB-GAS), dove i prezzi non si sono significativamente scostati dalle quotazioni al PSV (26,13 €/MWh) in rialzo da settembre, ma in calo su base annua.

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