USA, anche l’Illinois punta al 100% di rinnovabili

Lo Stato del Midwest segue l'esempio di California e Hawaii, ma l’obiettivo in questo caso è molto ambizioso perché al momento nucleare e carbone dominano il mix energetico.

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Un altro Stato americano entra nella corsa delle tecnologie “verdi”, guidata dalle Hawaii e dalla California: anche l’Illinois punta al 100% di elettricità a zero emissioni inquinanti entro pochi decenni (il 2050, mentre la California vuole raggiungere il traguardo nel 2045), come propone la legge SB-2132 del “Clean Energy Jobs Act” in discussione al Senato (il testo attuale è allegato in basso).

L’obiettivo dell’Illinois però non si ferma al concetto più generico di energia “pulita” (clean energy), fatto proprio dalla legge SB-100 firmata a settembre dal governatore della California, Jerry Brown.

Il provvedimento dello Stato del Midwest, che conta quasi 13 milioni d’abitanti, parla di energia proveniente soltanto da fonti rinnovabili al pari della legge approvata anni fa dalle isole Hawaii, che per prime nel 2015 si sono date l’obiettivo del 100% di elettricità rinnovabile entro metà secolo.

Quindi la norma SB-2132 esclude il nucleare che al momento assicura circa metà della generazione di energia elettrica in Illinois: l’atomo è una risorsa certamente “carbon free” a zero emissioni di anidride carbonica, ma non è una fonte rinnovabile.

Tra l’altro, anche il carbone ha un ruolo tuttora decisivo nel mix energetico statale, mentre alle rinnovabili spettano poche briciole percentuali.

Il Clean Energy Jobs Act è promosso dall’Illinois Clean Jobs Coalition, gruppo di aziende e organizzazioni che supporta le fonti rinnovabili (qui una nota di sintesi sulla proposta di legge) ed è sponsorizzato da una trentina di membri della Camera dei Rappresentanti e da una decina di senatori.

Il provvedimento fissa alcune tappe nel cammino verso il 100% di rinnovabili nel settore elettrico: 25% di rinnovabili nel 2025, poi 45% nel 2030 e 90% nel 2045.

Previsto anche un obiettivo intermedio di elettricità 100% carbon-free nel 2030: in questo caso si punta alla de-carbonizzazione energetica transitoria contando anche su reattori nucleari ed eventualmente sui sistemi CCS (Carbon Capture and Storage) applicati alle unità a carbone.

E per arrivare al 45% di rinnovabili tra poco più di dieci anni, secondo le stime incluse nel provvedimento, bisognerà installare almeno 24 GW di nuovi impianti eolici e solari; senza dimenticare che una simile trasformazione del sistema energetico richiederà investimenti aggiuntivi per le infrastrutture di rete, soprattutto le batterie dove immagazzinare l’energia non immediatamente consumata, indispensabile per garantire la sicurezza e continuità delle forniture elettriche.

Un altro obiettivo indicato dalla legge riguarda i trasporti: qui si punta a eliminare un milione di veicoli con motori a combustione interna sostituendoli con veicoli elettrici.

Ricordiamo, infine, che a metà febbraio l’anima più “battagliera” del Partito Democratico Usa ha presentato una risoluzione al Congresso e al Senato per un Green New Deal, un piano ambizioso per indirizzare l’economia americana verso l’azzeramento delle emissioni inquinanti e la lotta contro il cambiamento climatico, in palese contrapposizione con la strategia pro-fonti fossili di Donald Trump.

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