È ufficiale: la California punta al 100% di rinnovabili

Il governatore dello Stato Usa, Jerry Brown, ha firmato la legge SB-100 che prevede di arrivare a un sistema elettrico totalmente “pulito” entro il 2045. Ha firmato anche un ordine esecutivo sulla neutralità carbonica, in modo da tagliare le emissioni di CO2 in tutti i settori.

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La California è ufficialmente la prima tra le grandi economie mondiali a puntare verso un sistema elettrico totalmente “pulito”.

Il governatore dello Stato americano, Jerry Brown, infatti, ha appena firmato la legge SB-100 (Senate Bill 100, vedi qui il testo completo), introdotta a gennaio 2017 da Kevin de León, attuale presidente pro tempore del Senato californiano.

Chiudendo così il percorso legislativo di un provvedimento molto ambizioso, che potrebbe costituire una pietra miliare a livello globale, per tutti i paesi che stanno pensando a come sostituire gradualmente le fonti fossili con le risorse energetiche “verdi”.

La legge prevede di arrivare al 100% di elettricità a zero emissioni di CO2 nel 2045, con tappe intermedie che estendono la portata del Renewables Portfolio Standard (RPS), il meccanismo che già da diversi anni impone ai venditori pubblici/privati di energia elettrica di fornire determinate percentuali di kilowattora utilizzando le fonti rinnovabili.

Le nuove quote fissate dalla SB-100 sono: 44% nel 2024, 52% nel 2027 e 60% nel 2030 (prima erano, rispettivamente, 40-45-50%).

Ricordiamo che queste percentuali vanno coperte con un numero predefinito di tecnologie di generazione elettrica (RPS-eligible resources), soprattutto l’eolico e il fotovoltaico (vedi QualEnergia.it per approfondire il contenuto della legge dopo il voto dell’Assemblea statale californiana a fine agosto).

Jerry Brown, inoltre, ha firmato un ordine esecutivo (executive order B-55-18 allegato in fondo all’articolo) per centrare l’obiettivo della “carbon neutrality” sempre entro il 2045.

Restano diverse incognite su due traguardi tanto impegnativi.

In campo elettrico, la nuova legge parla genericamente di fonti energetiche compatibili con il portafoglio RPS e di soluzioni “zero carbon”, lasciando alle agenzie governative e alle società elettriche il compito di definire il mix tecnologico più adatto a realizzare una rete a zero emissioni di anidride carbonica, affidabile, sicura e quindi al riparo da blackout e disservizi.

Di conseguenza, prevedibilmente, le compagnie elettriche dovranno investire sempre di più nei grandi parchi eolici e solari, nelle altre fonti rinnovabili (idroelettrico, biomasse e così via) e nei sistemi di accumulo energetico per la rete, soprattutto le super-installazioni di batterie al litio, come quelle proposte recentemente da PG&E per rimpiazzare alcune centrali a gas nell’area di South Bay nel 2020.

Tra i progetti troviamo un mega impianto da 300 MW/1.200 MWh targato Vistra Energy e uno da 182 MW/730 MWh presentato da Tesla.

Il problema, in un sistema alimentato al 100% dalle rinnovabili, è garantire la continuità dell’approvvigionamento energetico, rinunciando completamente alla capacità di riserva disponibile con le unità a gas (cosiddette peaker plants, che entrano in funzione per coprire i picchi di domanda elettrica).

Per quanto riguarda, invece, la “neutralità carbonica”, anche qui non è chiaro, al momento, con quali mezzi la California potrà raggiungere un simile obiettivo.

Le emissioni del settore elettrico, d’altronde, valgono solamente il 16% circa di tutte le emissioni dello Stato Usa, quindi è fondamentale de-carbonizzare i trasporti, l’industria e l’edilizia, per costruire un’economia davvero “emissions free” come vorrebbe il governatore.

L’ordine esecutivo prevede anche di ottenere un bilancio netto negativo di emissioni inquinanti dopo il 2045: in concreto, significa che la California, in una prima fase (entro il 2045) dovrà pareggiare la quantità totale di CO2 rilasciata nell’atmosfera con una stessa quantità di CO2 assorbita o rimossa, ad esempio con la riforestazione o con i sistemi CCS che catturano l’anidride carbonica degli impianti industriali (Carbon Capture and Storage).

Nella seconda fase, post 2045, l’anidride carbonica “catturata” dovrà essere di più rispetto a quella emessa, come richiede per l’appunto la regola delle emissioni nette negative, accompagnata però da tante incertezze sulla fattibilità tecnico-economica delle tecnologie necessarie a realizzare questo scopo (vedi anche QualEnergia.it: Perché geoingegneria e CCS non salveranno il Pianeta).

Intanto, quest’anno, Jerry Brown aveva firmato altri ordini esecutivi in campo energetico e ambientale, ad esempio per la tutela delle foreste e della biodiversità e per diffondere i veicoli elettrici, con l’obiettivo di averne 5 milioni sulle strade californiane entro il 2030.

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