Triplicare le rinnovabili in 7 anni: quello slancio che serve su scala globale

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Triplicare la potenza totale installata nelle Fer al 2030 è uno degli obiettivi più importanti che sarà discusso alla CoP 28, a Dubai dal 30 novembre. Il target è 11mila GW a livello mondiale. Dati e analisi di Ember.

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Triplicare la potenza totale installata nelle energie rinnovabili al 2030 a livello mondiale: è uno dei principali obiettivi che sarà discusso tra pochi giorni alla ventottesima Conferenza dell’Onu sui cambiamenti climatici, la CoP 28 a Dubai dal 30 novembre al 12 dicembre.

Si punta a raggiungere 11mila GW di capacità cumulativa entro la fine di questo decennio (oggi siamo sui 3.400 GW), con una crescita quasi totalmente affidata a due sole tecnologie, l’eolico e il fotovoltaico, che insieme dovrebbero fare il 90% dell’aumento richiesto.

Secondo le ultime analisi di Ember (link in basso), think tank indipendente specializzato nelle politiche energetiche globali, i governi di tutto il mondo stanno già pianificando aumenti delle fonti rinnovabili che porteranno a un raddoppio della potenza complessiva, per arrivare probabilmente a circa 7.300 GW.

Il punto, però, evidenzia il rapporto intitolato “Tracking national ambition towards a global tripling of renewables”, è che molti obiettivi governativi non riflettono la recente accelerazione nella diffusione delle energie pulite.

In pratica, il raddoppio della capacità totale di rinnovabili potrebbe essere conseguito mantenendo lo stesso ritmo di nuove installazioni annuali stimate per il 2023, cioè circa 500 GW/anno.

Ma le potenzialità sono notevolmente più alte, come dimostrano quei Paesi che già oggi stanno realizzando più impianti di quelli previsti dai loro target (ad esempio Brasile e Olanda, come vedremo tra poco).

La differenza tra raddoppiare o triplicare la potenza totale da rinnovabili al 2030 è quindi pari a 3.700 GW: per colmare questo “gap”, scrive Ember, la capacità installata ogni anno deve crescere in media del 17%, da 500 GW nel 2023 (come detto) ai circa 1.500 GW/anno tra sette anni, nel 2030.

L’Italia, stando ai numeri citati da Ember, punta a 131 GW di capacità e al 72% di generazione elettrica da Fer nel 2030.

Le stime recenti di Elettricità Futura sono ancora più alte: 143 GW e 84% del mix elettrico nazionale, realizzando quindi circa 12 GW/anno di nuovi impianti.

Per farli però, evidenzia l’associazione, bisogna eliminare alcuni vincoli allo sviluppo delle rinnovabili, contenuti nella bozza del decreto sulle aree idonee, bozza che infatti ha messo in allarme gli operatori del settore.

Più in generale, emerge dall’Emissions Gap Report 2023 pubblicato dall’Unep, gli impegni dei vari Paesi per ridurre le emissioni di CO2 al 2030 sono del tutto incompatibili con gli obiettivi climatici fissati dagli accordi di Parigi nel 2015 (limitare l’aumento delle temperature a 1,5-2 °C rispetto ai livelli preindustriali).

Quindi è necessario accelerare progetti e investimenti nelle tecnologie pulite e ridurre la produzione e l’uso di combustibili fossili.

Per questo è interessante vedere chi sta correndo di più in questo momento. Dodici Paesi, tra cui Brasile, Olanda, Svezia e Marocco, quest’anno dovrebbero installare più rinnovabili della media richiesta per raggiungere i rispettivi target 2030.

Anche gli Emirati Arabi sono nella lista e stanno installando circa il doppio delle rinnovabili rispetto alla media annuale necessaria al loro obiettivo 2030. E proprio negli Emirati si terrà la CoP 28 e nei giorni scorsi è stato inaugurato il parco fotovoltaico più grande del mondo (2 GW).

Vedremo se l’obiettivo di triplicare le rinnovabili diventerà effettivamente un pilastro della Conferenza sul clima e, altrettanto importante, se questo obiettivo sarà accompagnato dall’impegno concreto a uscire dai combustibili fossili, fermando nuovi investimenti nel carbone e nel settore oil&gas. Ma pesanti ombre minacciano anche questa CoP28.

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