L’eolico quest’anno punta a battere il record del 2023

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Si viaggia verso 131 GW di nuovi impianti a terra e offshore su scala globale. Dati e stime dal Global Wind Energy Council.

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Il 2023 è stato un anno di record per l’eolico. Per la prima volta, la nuova potenza installata nel mondo ha superato 100 GW e la capacità cumulativa ha superato 1.000 GW (1 TW), grazie soprattutto alla Cina che da sola ha fatto il 65% dell’installato annuale con circa 75 GW.

La prospettiva è di arrivare nel 2024 a 131 GW complessivi tra progetti a terra e in mare.

Questi i dati salienti del Global Wind Report 2024 pubblicato oggi dal Global Wind Energy Council (Gwec, link in basso).

Ma resta molta strada da percorrere. Il volume di nuovo eolico annuale deve triplicare, dai 117 GW del 2023 ad almeno 320 GW entro il 2030, se si vuole seguire un percorso di crescita in linea con l’obiettivo sancito alla Conferenza Onu sul clima di Dubai dello scorso dicembre (COP 28).

Nel 2023, come mostra il grafico sotto tratto dal rapporto, si sono installati 106 GW di impianti eolici sulla terraferma e 11 GW di parchi offshore, per un totale come detto di 117 GW, in crescita del 50% in confronto ai dodici mesi precedenti.

L’eolico offshore ha segnato il suo secondo migliore anno di sempre, dopo il boom dei 21 GW realizzati nel 2021; gli impianti a terra, da soli, hanno oltrepassato per la prima volta la soglia dei 100 GW lo scorso anno.

Intanto il Gwec ha rialzato del 10% le sue previsioni di crescita per il periodo 2024-2030 (+1.210 GW totali), in seguito alla definizione di nuove politiche industriali nelle principali economie, allo slancio acquisito nell’eolico offshore e alla promettente crescita tra i mercati emergenti.

Tuttavia, rimarca Ben Backwell, amministratore delegato del Gwec, “la crescita è altamente concentrata in alcuni grandi paesi come Cina, Stati Uniti, Brasile e Germania; abbiamo bisogno che molti altri paesi rimuovano le barriere e migliorino le strutture di mercato”.

Colli di bottiglia nella pianificazione degli investimenti, code di progetti che attendono le autorizzazioni, complessità burocratica, sono i principali ostacoli da eliminare per velocizzare lo sviluppo di nuovi impianti eolici, scrive il Gwec.

Per quanto riguarda le prospettive future, si parla di una crescita media annua delle nuove installazioni eoliche pari al 9% nel periodo 2023-2028. Quest’anno si dovrebbero realizzare 131 GW di impianti, per poi salire a 148 nel 2025.

Le previsioni per l’Europa per i prossimi 5 anni sono in linea con l’outlook 2024-2030 di WindEurope, che considera gli ultimi sviluppi nella regolamentazione Ue del settore e nelle politiche nazionali, gli annunci dei PPA firmati e il ruolo dell’eolico nelle prossime aste.

Per i soli Paesi dell’area Ue si parla di 93 GW di nuove installazioni a terra nel quinquennio, con una media di quasi 19 GW/anno al 2028.

La situazione italiana vede il governo che sta finalizzando un nuovo schema di aste con tariffe indicizzate all’inflazione, nel decreto Fer X di cui abbiamo pubblicato una prima bozza, che però non è stato ancora notificato ufficialmente a Bruxelles, ha dichiarato ieri il ministro Pichetto Fratin.

Sono previsti 5 GW di eolico a terra nei prossimi cinque anni, mentre per l’offshore abbiamo l’obiettivo del Pniec (2 GW al 2030), con i primi progetti operativi non prima del 2028.

Intanto il decreto Fer 2 con gli incentivi all’eolico in mare dovrebbe essere quasi pronto, in dirittura di arrivo nel confronto con la Ue, secondo il titolare del Mase.

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