A maggio riparte l’idroelettrico e cala la produzione termoelettrica

Le rinnovabili a maggio coprono il 42,8% della domanda elettrica e, nei primi cinque mesi del 2023, il 33,6%. Fotovoltaico ed eolico a rilento. Aumenta l'import. Dai dati del report mensile di Terna.

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A maggio 2023 è stato particolarmente significativo l’aumento della produzione idroelettrica rispetto allo stesso mese del 2022: +33,4%. Ma lo è stato soprattutto rispetto ai mesi precedenti, con incrementi di circa il triplo.

Il contributo dell’idroelettrico a maggio ha permesso alle rinnovabili di coprire nel mese il 42,8% della domanda elettrica italiana (circa il 51,6% della produzione interna). Le rinnovabili hanno generato 10,4 TWh, +12,7% rispetto ad un anno fa.

Nel corso del mese in quattro giorni è stata superata la quota del 50% di rinnovabili: in tre festivi/prefestivi (con domenica 28 maggio al 60,9%) e in uno feriale (venerdì 26 maggio, con il 51,9%).

Nel mese la domanda di elettricità nel nostro Paese è stata di 24,3 TWh, un valore in diminuzione del 6,3% rispetto allo stesso periodo del 2022 (il dato destagionalizzato e corretto dall’effetto della temperatura è pari a -5,6%).

Da rilevare che anche i consumi energetici industriali registrano una riduzione dell’8,1% rispetto a maggio dello scorso anno. Questi alcuni dei dati forniti da Terna nel suo report mensile e indicati nella tabella.

Dati per periodo gennaio-maggio 2023

Nei primi cinque mesi del 2023 la domanda di energia elettrica ha registrato una diminuzione del 4,5% sullo stesso periodo 2022 (il dato rettificato è -4,1%).

Nel periodo gennaio-maggio le fonti rinnovabili hanno soddisfatto il 33,6% della domanda elettrica. Il 48,1% è da fonti non rinnovabili e il 18,3% relativo al saldo con l’estero, in aumento rispetto agli altri anni per un incremento dell’import (+24% sul periodo gennaio-maggio 2022).

Nel grafico le quote di copertura delle rinnovabili nei primi cinque mesi degli anni che vanno dal 2014 ad oggi.

Le fonti rinnovabili in cinque mesi del 2023 hanno generato 42 TWh, +1,5% su stesso periodo del 2022, una cifra però ancora troppo bassa per gli obiettivi 2030 e anche se la confrontiamo con i dati dal 2014 (vedi grafico più sotto).

In termini di produzione nazionale le rinnovabili elettriche hanno contribuito per il 40,7% alla produzione totale netta, contro il 36,1% del 2022.

Tra gennaio e maggio 2023 la fonte che ha prodotto di più è il fotovoltaico (11,5 TWh), in crescita però di appena il 2,7% sul 2022. L’eolico è pressoché stabile (-0,5%), mentre l’idroelettrico guadagna l’8,8% rispetto ad un anno fa.

La generazione termoelettrica nel periodo considerato è calata di oltre 12 TWh rispetto al 2022 (in diminuzione anche la produzione da carbone).

Nel grafico qui sotto le percentuali di contributo delle diverse rinnovabili sulla domanda elettrica nel periodo gennaio-maggio 2023. In testa c’è il FV che ha una quota del 9,2%.

Fotovoltaico ed eolico insieme producono solo leggermente di più in confronto con quanto fatto a gennaio-maggio 2022. Nel periodo le due fonti generano più del doppio dell’idroelettrico (21,8 vs 10,1 TWh).

Nei primi cinque mesi dell’anno eolico (24,5%) e fotovoltaico (27,4%) rappresentano il 51,9% di tutte le fonti rinnovabili elettriche. L’idroelettrico è intorno al 26,4%.

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