Fotovoltaico, IEA vs realtà: 12 anni di previsioni troppo sottostimate

Un confronto tra le previsioni storiche dell'Agenzia e la realtà dei numeri. I numeri e i grafici sono impietosi per la Iea.

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Quanto crescerà il fotovoltaico nei prossimi anni?

La recente pubblicazione del World Energy Outlook 2018 della IEA (vedi QualEnergia.it), ha riaperto la discussione sulla correttezza delle previsioni di medio-lungo termine sull’andamento di questa fonte rinnovabile su scala globale.

E c’è chi sostiene che la IEA abbia nuovamente sottostimato il futuro sviluppo del solare.

Riprendiamo un attimo alcuni dati diffusi dall’agenzia internazionale dell’energia.

Come riassume il grafico seguente, la IEA ritiene che il fotovoltaico diventerà la seconda fonte di generazione elettrica nel mondo quanto a potenza cumulativa installata, battuta solo dal gas, superando l’eolico intorno al 2025 e il carbone verso il 2030.

Tuttavia, lo scenario di riferimento della IEA (NPS, New Policies Scenario) assume che la domanda annuale di fotovoltaico calerà da qui al 2035, portandosi intorno a 90 GW di nuova capacità ogni dodici mesi, per poi risalire negli anni successivi.

Proprio questo scenario è stato criticato da un ricercatore olandese dell’Eindhoven University of Technology, Auke Hoekstra, che da diversi anni elabora un grafico per confrontare le previsioni della IEA sul solare con la realtà dei numeri.

Qui sotto presentiamo il grafico aggiornato dopo l’uscita del WEO 2018, ripreso dal profilo twitter di Hoekstra. Si vede chiaramente che tra le stime passate della IEA e l’evoluzione reale del fotovoltaico, in termini di nuova potenza aggiunta ogni anno, c’è sempre stato un notevole divario, con il solare cresciuto molto più rapidamente di quanto gli analisti dell’agenzia si fossero mai aspettati.

D’altronde, in più occasioni anche QualEnergia.it ha evidenziato che gli esperti della IEA hanno ampiamente sottovalutato la forza delle rinnovabili in generale e del fotovoltaico in particolare – qui già in un articolo del 2013 – pubblicando scenari che poi si sono dimostrati eccessivamente prudenti e secondo alcuni studi scientifici perfino viziati da errori nei metodi di calcolo.

Lo scorso anno, la IEA aveva provato a correggere un po’ il tiro, rialzando le sue stime sulla diffusione delle tecnologie pulite a livello mondiale, ma continuando poi ad assegnare un peso preponderante al ruolo futuro dei combustibili fossili nel mix energetico nei rapporti usciti in questi mesi (vedi ad esempio qui).

Tornando infine al grafico di Hoekstra, il ricercatore olandese si domanda perché la IEA non impari mai dai precedenti errori: “sembra che i suoi modelli semplicemente non riescano a concepire una crescita esponenziale [del fotovoltaico]”, scrive su twitter (traduzione nostra dall’inglese).

Contestualmente sembra non sia stata nemmeno valutata con attenzione la curva di apprendimento della tecnologia, con i costi in crollo verticale (vedi QualEnergia.it).

Per citare le ultime previsioni più a breve termine sull’installato fotovoltaico, Frost & Sullivan all’inizio di ottobre parlava di circa 90 GW attesi nel 2018, mentre SolarPower Europe a giugno prefigurava oltre 100 GW di nuovi impianti FV per quest’anno.

Le ultime proiezioni di EnergyTrend sulla Cina assegnano oltre 250 GW di capacità totale installata nel 2020, con 44-45 GW di capacità aggiunta quest’anno da Pechino, in deciso aumento rispetto ai numeri diffusi dalla stessa società di consulenza qualche mese prima.

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