Consumi gas Italia: ancora in discesa, e il livello degli stoccaggi è maggiore del solito

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A fine novembre la domanda di metano si è ridotta di 5 mld di mc sul 2021. Probabilmente sarà inferiore di 7-8 mld mc a fine anno. Nonostante il quasi azzeramento dell'import dalla Russia, complici anche le miti temperature, gli stoccaggi sono più elevati della media.

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A novembre la domanda nazionale di gas è diminuita del 27% rispetto a novembre 2021, complice soprattutto le miti temperature del mese.

Una riduzione di oltre 2 miliardi di metri cubi non è di poco conto in questo periodo dell’anno.

I consumi di gas naturale in Italia nel mese si riducono di 1,3 mld di mc in confronto ad un anno fa e si conferma anche a novembre il pressoché totale azzeramento dell’import di gas russo: 157 milioni di metri cubi contro i quasi 2,2 mld di un anno fa (-93%).

Stabili invece le esportazioni e la produzione nazionale di gas, secondo i dati pubblicati ieri dal ministero della Transizione ecologica (DGIS) (vedi tabella).

In undici mesi del 2022 la richiesta di gas naturale in Italia è diminuita del 7,8% sullo stesso periodo 2021, pari a 5,1 miliardi di metri cubi in meno. Secondo gli ultimi dati Snam, a fine anno i consumi saranno tra 68 e 69 mld di mc, circa 7-8 in meno del 2021. Il calo è attribuibile soprattutto alla riduzione della domanda dei settori civile e commerciale.

Nel periodo gennaio-novembre 2023, le importazioni di gas sono in linea con quelle del 2021 (+0,2%). E, come sottolineato nei mesi scorsi, sono quelle dalla Russia ad avere il saldo negativo più evidente: circa 13,5 mld di mc in meno (-51,6%) rispetto allo stesso periodo 2021.

I 12,6 mld di mc da Mosca sono stati quasi tutti importati nei primi 6-7 mesi dell’anno soprattutto per riempire gli stoccaggi in vista dell’inverno.

A fine ottobre, l’import dalla Russia era pari al 19,3% del totale importato e rappresentava il 20,7% della domanda del 2022.

Il gas del Mare del Nord arrivato in Italia è cresciuto, al contrario, di 4,5 volte rispetto al 2021 (oltre 7 mld di mc).

Con 21,2 miliardi di metri cubi l’Algeria è il primo fornitore del nostro paese: 2 mld di mc in più, per un aumento dell’importazione del 10,5%. Al momento la domanda nazionale di gas naturale è soddisfatta per il 34,7% dal paese nordafricano.

Dal gasdotto TAP il metano proveniente dall’Azerbaijan è aumentato di 3 mld di mc (+47,4%); si supereranno quindi i 10 mld di mc nell’anno appena concluso.

Appena 2,3 mld di mc è la quantità di gas importata nel 2022 dalla Libia (-23% sul 2021).

Rilevante, ma non eclatante, l’aumento del gas liquefatto arrivato nei nostri rigassificatori: 12,8 mld di mc, cioè +3,7 mld rispetto agli undici mesi del 2021 (per buona parte nell’impianto di Livorno). Oggi questi quantitativi costituiscono il 21% della domanda nazionale di gas.

La produzione nazionale di gas è stabile sui 3 mld di mc in undici mesi, così come nel 2021 (è il 5% della domanda nazionale).

Mentre il prezzo alla borsa di Amsterdam si è attestato sui 70 €/MWh (a fine agosto aveva toccato i 350 €), vediamo la situazione stoccaggi. Visto che la stagione termica in Italia si mantiene su livelli molto più caldi della media, alcuni analisti prevedono che il livello degli stoccaggi di gas in Italia potrebbe assestarsi a fine aprile 2023 intorno agli 11 miliardi di metri cubi, rispetto ad una media di 7 mld mc nel periodo 2016-2019.

Al momento, come risultato dal grafico aggiornato di Ispi, gli stoccaggi sono intorno ai 14,5 mld di mc, considerando che 4,5 mld mc sono la riserva strategica che non andrebbe intaccata.

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