I consumi di gas italiani nel 2023 sono i più bassi da 25 anni

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Lo scorso anno diminuiscono del 10% i consumi di metano in Italia, anche per la forte riduzione della richiesta dal settore termoelettrico, oltre che dal civile e industriale.

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Nel 2023 il consumo di gas in Italia è stato il più basso da almeno 25 anni, attestandosi a 61,5 miliardi di metri cubi, con un calo del 10,1% sul 2022.

Dunque, la richiesta di gas è diminuita di quasi 7 mld mc (-14,5 mld mc circa dal 2021).

Oltre alle temperature invernali particolarmente miti, sul basso livello della domanda hanno inciso le riduzioni dei consumi industriali e del termoelettrico, stimate rispettivamente intorno al 4% e 16% circa (parallelamente ad una maggiore produzione da rinnovabili del 15,5%); a ciò si aggiunga la discesa dei consumi nel settore civile del 7,5% circa, soprattutto per una maggiore attenzione al risparmio e all’efficienza nell’ambito del riscaldamento.

I dati ufficiali sui consumi di dicembre e dell’intero 2023 sono raccolti nella tabella pubblicata dal Mase-Dip.to Energia (DGIS).

Da dove arriva il gas

Nel 2023 sono crollate del 79,7% le importazioni di gas dalla Russia rispetto al 2022, e di 10 volte dal 2021, quando erano circa 29 mld mc.

Oggi il gas proveniente dalla Russia è pari al 4,6% della domanda italiana (era il 20,4% nel 2022 e il 40% nel 2021).

Il principale fornitore di metano è oggi l’Algeria, con 23 mld mc (-2,2% sul 2022), che coprono il 37,4% della richiesta nazionale (era il 29% circa nel 2021).

Al secondo posto come punto di fornitura da gasdotti è il metano proveniente dall’Azerbaigian tramite il Tap: al suo terzo anno di funzionamento, ha distribuito quasi 10 miliardi di metri cubi (-3,2% sul 2022). Il gas dal paese asiatico rappresenta il 16,2% del totale importato.

Dopo la forte crescita di import dall’hub del Nord Europa nel 2022, l’anno scorso sono arrivati da qui 6,5 mld mc di gas, con un calo del 13,5%.

L’import dalla Libia segna uno stop con 2,5 mld mc (-3,2% sul 2022).

Passiamo al metano importato dai terminal GNL. Nel 2023 nei rigassificatori italiani sono arrivati 16,6 mld di mc, circa 2,4 mld in più rispetto al 2022 (+16,8%). Nel nuovo terminal di Piombino è stato gestito gas per 1,2 mld mc, poco meno del 7,5% del GNL importato (1,9% della domanda nazionale)

Infine, diminuiscono le esportazioni di gas dall’Italia all’estero (-43%) e poi c’è da rilevare il ritorno a un saldo negativo delle scorte (-82,3%).

Alcuni dati storici sul gas naturale in Italia

Nel grafico qui sotto l’andamento dei consumi nazionali di gas naturale dal 2000. Rispetto al 2005, anno record della domanda, la differenza con il 2023 è di quasi 25 mld di metri cubi (cioè pari ai consumi di quasi 5 mesi del 2023).

La produzione nazionale si riduce ormai a poco meno di 3 mld mc (il 4,9% dei consumi nazionali). La produzione record di 19,2 mld mc avvenne del 1997, poi il calo è sempre stato costante.

Secondo i dati di Snam, il consumo di gas dal settore termoelettrico è stimabile in circa 21,1 mld di mc e incide per poco più del 34% su tutta la richiesta annuale di metano dell’Italia. Nella tabella la quota di gas dedicata alla produzione elettrica dal 2002.

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