Nel mondo si fa ancora fatica a uscire dai combustibili fossili in molti settori (trasporti, industrie, produzione di energia) e lo sviluppo delle tecnologie pulite non è abbastanza veloce.
Secondo il World Resources Institute (WRI), andando avanti di questo passo, gli obiettivi climatici al 2030-2050 rimarranno fuori portata. Di recente diversi Paesi si sono dati l’obiettivo di azzerare le emissioni di anidride carbonica entro metà secolo o poco dopo (la Cina entro il 2060), tra cui Giappone e Corea del Sud, senza dimenticare il Green Deal europeo.
Tuttavia, la transizione energetica verso le fonti rinnovabili procede troppo lentamente.
Nella maggior parte dei settori esaminati dal WRI nel rapporto State of Climate Action, i miglioramenti ottenuti finora sono insufficienti, come evidenzia la tabella sotto, tratta da un articolo sul blog del World Resources Institute che riassume i principali contenuti dello studio.
In particolare, per quanto riguarda le rinnovabili, l’obiettivo al 2030 richiede di accelerare cinque volte più velocemente l’aumento della quota di energie rinnovabili nella produzione di elettricità.
Nel 2019, ricorda il rapporto, le rinnovabili avevano raggiunto una quota di circa il 27% nel mix globale di produzione elettrica: nel 2030 dovranno salire al 55-90%. Se dal 2013 al 2018 la loro percentuale sul mix elettrico globale è cresciuta in media dello 0,7% ogni anno, per l’intervallo 2018-2030 dobbiamo arrivare a una crescita media dal 2,5% al 5,4%
E poi bisogna ridurre molto più velocemente l’uso di carbone nel mix di generazione elettrica (anche in questo caso con un’accelerazione cinque volte più veloce rispetto a oggi).
In tema di trasporti, invece, secondo il WRI occorre accelerare di 12 volte al 2030 la quota di auto elettriche vendute annualmente, sul totale delle auto vendute.
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