Clima, il 90% delle imprese italiane riconosce i rischi, ma solo il 30% ha definito obiettivi

Tre sono comunque entrate nella lista delle più virtuose al mondo per trasparenza e consapevolezza del Carbon Disclosure Project: Brembo, Intesa Sanpaolo e Pirelli.

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Quanto sono preoccupate le aziende europee per le conseguenze dei cambiamenti climatici? Quanto si stanno impegnando per diminuire i loro impatti sull’ambiente?

Anche quest’anno Carbon Disclosure Project (CDP, l’organizzazione no-profit internazionale che promuove la divulgazione dei dati sui rischi ambientali) ha pubblicato il rapporto con i punteggi assegnati alle imprese nel 2018: European Report: Higher Ambition, Higher Expectations (allegato in basso).

CDP, in particolare, ha valutato la completezza dei dati forniti dalle aziende, la loro consapevolezza delle minacce ambientali e il modo in cui le stanno affrontando (ad esempio, se hanno definito obiettivi misurabili per la riduzione delle emissioni inquinanti).

Dal grafico sotto vediamo che sono 76 le aziende europee a essere entrate nella “A list” di CDP, la graduatoria con il voto più alto.

La maggior parte di queste aziende (68 in totale) ha meritato il massimo punteggio per quanto riguarda la corretta e completa divulgazione dei dati sui rischi climatici; molte meno, invece, quelle che hanno fatto altrettanto in tema di gestione delle risorse idriche e impatti sulle foreste.

L’Italia figura nella lista con tre aziende: Brembo, che ha ottenuto una doppia A (clima e acqua), poi Intesa Sanpaolo e Pirelli.

Solo due nomi sono riusciti a guadagnare la tripla A (clima, acqua, foreste): la svizzera Firmenich e la francese L’Oréal, entrambe grazie all’inserimento delle informazioni sull’utilizzo di olio di palma.

Dai dati del rapporto, evidenzia una nota di sintesi di CDP, emerge poi che la maggior parte delle aziende (80% delle 859 che hanno comunicato i dati ambientali a CDP) è convinta che adattarsi al cambiamento climatico comporti dei rischi per le proprie attività (perdita di profitti, stranded asset eccetera), eppure oltre metà di esse non ha ancora fissato obiettivi per ridurre le emissioni di gas-serra.

Più in dettaglio, il 90% delle imprese italiane riconosce i rischi legati ai cambiamenti climatici, ma solo il 30% ha definito dei traguardi sull’abbattimento delle emissioni di CO2 (ancora meno quindi della media europea che è del 46%).

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