Cessione del credito, approvato l’emendamento per abrogare lo sconto in fattura

Il testo presentato da una senatrice di Forza Italia è stato approvato in Commissione Bilancio: prevede la cancellazione dell’art. 10 del Dl Crescita. Anche tutti gli altri partiti avevano presentato emendamenti abrogativi.

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Si avvicina la possibilità di eliminare del tutto il meccanismo dello sconto immediato in fattura collegato alle detrazioni fiscali dell’ecobonus e sismabonus e del 50% sulle installazioni per impianti fotovoltaici, meccanismo che in questi mesi ha sollevato ampie critiche da parte dei piccoli operatori, preoccupati per gli effetti distorsivi sulla concorrenza.

La commissione Bilancio del Senato, infatti, nell’ambito dell’esame della manovra finanziaria 2020, ha approvato l’emendamento presentato da Forza Italia (primo firmatario è la senatrice Roberta Toffanin), il 19.0.48 (testo 2), che prevede l’abrogazione del provvedimento che aveva introdotto lo sconto in fattura per gli interventi di riqualificazione energetica e antisismica e anche per l’installazione di impianti fotovoltaici.

Si tratta, più in dettaglio, dei commi 1, 2, 3, 3-ter dell’articolo 10 del Decreto Crescita, poi convertito con modificazioni dalla legge 58/2019.

Ricordiamo tuttavia che tutte le forze politiche hanno presentato a più riprese delle proposte per modificare, correggere o abrogare il “famigerato” art. 10 del Dl Crescita; finora, però, nessuna iniziativa era riuscita ad avanzare nei meandri delle discussioni parlamentari.

Nei giorni scorsi, il Senato aveva approvato una risoluzione per sollecitare il governo a modificare gli sconti in fattura durante il dibattito sulla legge di Stabilità; mentre un gruppo trasversale di senatori aveva presentato un disegno di legge per abrogare i commi incriminati e ritornare così allo status quo precedente al Dl Crescita (vedi qui).

A metà novembre il senatore Gianni Girotto (M5S), presidente della Commissione Industria aveva spiegato che il governo stava lavorando in due direzioni per correggere l’art. 10 e così tutelare le piccole imprese che hanno una ridotta capienza fiscale: fissare un tetto minimo di spesa sotto il quale non sarebbe stato possibile applicare lo sconto diretto in fattura, individuare un soggetto pubblico obbligato ad acquisire i crediti fiscali delle aziende, se queste ultime non fossero riuscite a utilizzarli direttamente oppure a cederli ai loro fornitori.

Oggi il senatore del M5S ha dichiarato: “Quello raggiunto questa notte è un risultato importante e rassicurante per le imprese e artigiani che operano nell’ambito della riqualificazione degli edifici: l’articolo 10 del decreto Crescita è stato abrogato, e con lui lo sconto e la cessione in fattura, per individuare nel più breve tempo possibile uno nuovo strumento di rilancio degli interventi di riqualificazione energetica, realizzazione di impianti rinnovabili sugli edifici e consolidamento sismico”.

Vedremo se la presa di posizione del Senato sarà poi confermata alla Camera; in quel caso, l’abrogazione delle contestate norme sullo sconto immediato in fattura diventerà effettiva con la pubblicazione della legge di Bilancio in Gazzetta Ufficiale, quindi dal 1° gennaio 2020.

Si potrà poi procedere ad un meccanismo di sconto in fattura/cessione del credito che dia beneficio a tutta la filiera e al cliente finale?

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