Bonus edilizi, nuova stretta del governo: stop totale allo sconto in fattura

Palazzo Chigi approva un decreto che impedisce del tutto lo sconto in fattura e la cessione del credito per le agevolazioni come Superbonus, bonus barriere architettoniche e Sismabonus.

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Nuova stretta sul Superbonus – e sui bonus edilizi in generale – da parte del governo.

Ieri, 26 marzo, il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge, presentato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che elimina tutte le eccezioni che ancora consentivano ad alcune categorie e per determinati tipi di interventi di godere degli sconti in fattura o della cessione del credito.

La misura – illustrata in una nota di Palazzo Chigi pubblicata ieri sera – riguarda anche i bonus barriere architettoniche e gli interventi di recupero di edifici nelle aree sismiche. L’unica soluzione resta quindi quella delle detrazioni fiscali.

Nelle simulazioni fatte in vista dell’approvazione del Documento di economia e finanza è emerso che il credito edilizio al 110% potrebbe impattare più del previsto sul deficit 2023 portandolo anche oltre l’ultima previsione Istat del 7,2%. Si rischia uno sforamento di circa 10 miliardi, che il governo ha intenzione di evitare.

Oltre all’abolizione dello sconto in fattura il provvedimento introduce la dichiarazione preventiva, “per avere un monitoraggio anticipato del fenomeno – spiega Giorgetti – e non solo quando le fattura vengono caricate”. Vengono inoltre bloccate le compensazioni con l’agevolazione Ace (che riguarda le imprese) per rischio di utilizzi fraudolenti. Infine, si dispone che i crediti acquisiti vengano prima compensati con eventuali cartelle debitorie.

Salta anche la regolarizzazione “in bonis: è cancellata cioè la possibilità per il contribuente in ritardo di presentare la documentazione necessaria per accedere ai bonus edilizi con il pagamento di una piccola sanzione, entro il 15 ottobre 2024. Il termine ultimo per caricare la documentazione resta il 4 aprile 2024.

Nel caso di omessa trasmissione di informazioni a interventi già avviati è prevista una multa che arriva fino a 10mila euro. Nel decreto “vi sono misure tese a chiudere definitivamente la eccessiva generosità di una misura che ha causato gravi problemi alla finanza pubblica”, ha detto Giorgetti in conferenza stampa dopo il Cdm. Gli effetti, ha aggiunto, “saranno contabilizzati tra pochi giorni quando si chiuderà la finestra per caricare le fatture sui lavori eseguiti entro il 31 dicembre 2023”.

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