Dopo la proroga arrivata con l’ultima legge di bilancio, ricordiamo, c’è tempo fino a tutto il 2018 per avere la detrazione Irpef del 50% sulle spese per le ristrutturazioni edilizie, che comprende moltissimi interventi, tra cui l’installazione di impianti fotovoltaici e di batterie.
Per questo è molto utile la nuova guida “Ristrutturazioni edilizie: le agevolazioni fiscali” pubblicata dall’Agenzia per le Entrate, che trovate in allegato in basso.
La nuova comunicazione telematica
Tra le novità arrivate nel 2018, ricorda l’Agenzia, un adempimento nuovo per chi intende godere della detrazione.
Da quest’anno, infatti, occorre trasmettere telematicamente all’Enea una comunicazione dei lavori effettuati, analogamente a quanto già si prevedeva in materia di detrazioni per la riqualificazione energetica degli edifici.
Lo scopo della raccolta di queste informazioni è quello di monitorare e valutare il risparmio energetico ottenuto con la realizzazione dei lavori. Le modalità di trasmissione della comunicazione e gli interventi per i quali scatta questo nuovo obbligo saranno presto resi noti.
Non si registrano novità, invece, sulle tipologie di interventi che danno diritto all’agevolazione e sulle modalità di pagamento (bonifico bancario, postale o tratto su un conto acceso presso un istituto di pagamento autorizzato).
I lavori incentivati
La guida spiega in maniera dettagliata, anche con esempi, i principali interventi per i quali vengono concesse le detrazioni dall’Irpef.
Si tratta, in sostanza, dei lavori di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia eseguiti su immobili residenziali, di qualsiasi categoria catastale, e loro pertinenze.
Quelli di manutenzione ordinaria (per esempio, la tinteggiatura, l’intonacatura, il rifacimento di pavimenti) spettano solo se effettuati sulle parti dell’edificio necessarie all’uso comune (scale, tetti, cortili) o sui locali destinati a servizi comuni (portineria, alloggio del portiere, lavanderia eccetera).
Tra gli interventi ammessi all’agevolazione rientrano quelli effettuati per:
- ricostruire o ripristinare l’immobile danneggiato da eventi calamitosi
- eliminare le barriere architettoniche e favorire la mobilità delle persone con disabilità gravi
- prevenire atti illeciti: apposizione di cancelli, grate alle finestre, porte blindate, saracinesche installazione di videocamere
- cablare gli edifici e contenere l’inquinamento acustico
- conseguire risparmi energetici
- adottare misure antisismiche
- bonificare gli edifici dall’amianto
- evitare gli infortuni domestici.
Per quanto riguarda le opere antisismiche, è il caso di ricordare che, oltre a importi più elevati, sono previsti tempi più lunghi e regole più specifiche per usufruirne. Per le spese sostenute dal 1º gennaio 2017 al 31 dicembre 2021, la percentuale di detrazione può arrivare, infatti, fino all’85%.
Inoltre, per gli interventi condominiali è possibile per i beneficiari, in alternativa alla fruizione della detrazione, cedere il corrispondente credito. Al tema del “sisma bonus” l’Agenzia dedicherà una guida ad hoc nella quale saranno illustrate le modalità di cessione del credito.
Le altre agevolazioni fiscali
Il fisco incoraggia il recupero del patrimonio edilizio non soltanto con la detrazione Irpef per gli interventi effettuati. Il pacchetto delle agevolazioni è più ricco e comprende:
- l’Iva ridotta al 10% sulle prestazioni dei servizi resi dall’impresa che esegue i lavori e, in alcuni casi, sulla cessione dei beni
- la detrazione per l’acquisto di box e posti auto pertinenziali già realizzati e per la costruzione di autorimesse o posti auto, anche a proprietà comune
- la detrazione per l’acquisto o l’assegnazione di case già ristrutturate
- la detrazione del 19% degli interessi pagati sui mutui stipulati per la ristrutturazione della casa.
Nella guida, quindi, non potevano mancare le indicazioni necessarie per usufruire anche di questi incentivi.