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Fotovoltaico, mercato secondario e due diligence, un approfondimento di Milk the Sun

Questo articolo di Milk the Sun è dedicato alla "due diligence", termine che indica le verifiche da eseguire, nell'ambito del mercato secondario, per accertare che i titoli abilitanti la costruzione e l’esercizio dell’impianto FV siano validi ed efficaci e che siano stati emessi in conformità alla normativa.

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Ormai anche nel mondo del fotovoltaico vengono usati sempre di più inglesismi per definire servizi e attività legate al ciclo di vita di un impianto: si parla con naturalezza di O&M (Operation & Maintenance), Monitoring, Asset & Risk Management, Performance.

Anche nel mercato secondario, che interessa gli impianti già connessi, vengono definite in inglese le fasi della trattativa di compravendita di un impianto, dall’invio di una LOI (Letter of Intent) passando per la due diligence e arrivando al closing e al signing. Senza dubbio è una terminologia che facilita la comprensione dell’investimento tra controparti straniere e rende questo mercato internazionale.

Questo articolo di Milk the Sun è dedicato al termine due diligence .

Con due diligence si intendono le verifiche che si dovranno eseguire per accertare che i titoli abilitanti la costruzione e l’esercizio dell’impianto fotovoltaico siano validi ed efficaci e che siano stati emessi in conformità alla normativa applicabile in materia.

Questa fase è fondamentale poiché il potenziale acquirente dovrà soprattutto verificare che l’impianto corrisponda alle proprie aspettative in termini di rendimento economico. Ma è proprio nella fase di due diligence che si rischia di inciampare.

Proprio durante la due diligence ottemperata da avvocati e commercialisti emergono spesso sorprese e criticità che ritardano il processo di vendita, aumentano il profilo di rischio dell’impianto e riducono il valore del proprio bene.

Le molteplici casistiche che si presentano tutti i giorni ci hanno invogliato a stilare una lista degli ostacoli più frequenti e angusti che si affrontano durante la trattativa di compravendita.

1) Regolarità dei titoli autorizzativi

Quanto dichiarato dai titoli autorizzativi corrisponde con quanto effettivamente installato? La documentazione scaricata sul portale del GSE è corretta e completa? Sussistono vizi di costruzione p.e. nella posa irregolare dei pannelli su tetti con supporti non ammessi?

2) Accertamento conformità aggiornamenti normativi

Sono stati osservati tutti gli adeguamenti disposti dalla AEEG? È stato versato il contributo all’Agenzia delle Dogane? Sussistono eventuali discordanze tra i seriali degli inverter/moduli installati e quanto dichiarato al GSE? Osservati gli adempimenti A70, di messa in sicurezza (delibera 243/2013/R/EEL) e teledistacco (delibera 421/2014/R/EEL)?

3) Verifica della completezza della documentazione

È d’obbligo un check della seguente documentazione: bolle di consegna dei moduli, comunicazioni alla AEEG di modifiche a posteriori dell’impianto, la pratica ASL di avvenuto smaltimento amianto (se applicabile), le dichiarazioni fuel mix, dichiarazioni di consumo, le comunicazioni di eventuali sostituzioni delle componenti (per esempio i moduli), la presenza dei certificati dei pannelli fotovoltaici.

4) Mancanza di un diritto di superficie (incluso accatastamento impianto)

Sussiste un contratto di diritto di superficie? La mancanza di un effettivo diritto di superficie con annesso accatastamento dell’impianto come singolo cespite catastale rappresenta l’insidia più frequente nella compravendita di impianti, soprattutto in fascia medio-piccola (ca. 50-200 kWp).

5) Presenza di ipoteche sull’immobile

Tra le sorprese in fase di Due Diligence impianti fotovoltaici rientra sicuramente la presenza di ipoteche sull’immobile che impediscono la costituzione di un diritto di superficie. Nei casi in cui emergano una o più ipoteche sull’immobile e il lastrico solare non sia stato al tempo opportunamente escluso da tale vincolo, è necessario condurre una trattativa con la banca in modo da estrarre il lastrico solare dal valore dell’ipoteca bancaria. Nonostante alcuni istituti di credito siano poco inclini a tali operazioni, è necessario ricorrere a tale procedura richiedendo una perizia attestante il valore del lastrico solare da ridurre dal valore dell’ipoteca stessa. Trattandosi di operazioni soggette a richieste e delibere bancarie, i tempi sono purtroppo lunghi.

6) Deficit tecnici dell’impianto

Le principali insidie riguardano lo stato strutturale delle componenti installate. Gli esempi più frequenti sono pannelli fotovoltaici rovinati, bave di lumaca, inverter guasti o vittime di intemperie che rendono necessari interventi di Revamping (altro inglesisimo!) o una riduzione del prezzo di vendita.

7) Rivalse di creditori per debiti della società cedente

È opportuno sanare le posizioni debitorie prima della cessione del ramo d’azienda o delle quote societarie per non avere soprese fastidiose.

Per ulteriori informazioni: www.milkthesun.com 

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