Via dal carbone: Svezia e Austria spengono le ultime centrali

Altri sei paesi europei dovrebbero uscire definitivamente da questa fonte fossile entro il 2025, tra cui l'Italia.

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Con due anni di anticipo sulla tabella di marcia prevista, la Svezia ha abbandonato definitivamente il carbone; è il secondo paese europeo ad aver centrato l’obiettivo in pochissimi giorni, visto che in Austria è appena stato fermato l’ultimo impianto che impiegava la fonte fossile più inquinante, quello gestito dall’utility Verbund a Mellach.

In Svezia ha chiuso per sempre i battenti l’ultima centrale a cogenerazione alimentata a carbone in tutto il paese, l’unità KVV6 a Värtaverket, che forniva non solo elettricità ma anche calore alla capitale Stoccolma tramite la rete di teleriscaldamento.

La chiusura, afferma in una nota la società proprietaria dell’impianto, Exergi AB, è una “pietra miliare” per l’azienda e più in generale per il cambiamento che sta interessando il mix energetico svedese sempre più orientato verso le rinnovabili.

L’obiettivo di Exergi, prosegue poi la nota, è testare soluzioni per produrre energia da biomasse integrando sistemi CCS (carbon capture and storage) che permettono di catturare la CO2 e di conseguenza realizzare un ciclo di produzione energetica a emissioni negative, perché l’anidride carbonica rilasciata con la combustione delle biomasse è recuperata e immagazzinata nel sottosuolo.

In una nota, il movimento Europe Beyond Coal ricorda che altri sei paesi sono intenzionati a uscire totalmente dal carbone entro il 2025 o prima: la Francia nel 2022, Slovacchia e Portogallo nel 2023, poi la Gran Bretagna l’anno successivo seguita da Italia e Irlanda nel 2025.

Altri cinque paesi faranno altrettanto tra 2025 e 2030: Grecia, Olanda, Finlandia, Ungheria e Danimarca, mentre la Germania punta ad azzerare il carbone entro il 2038.

Tornando all’Austria, ricordiamo infine che il nuovo governo di verdi e conservatori punta al 100% di energia elettrica rinnovabile nel 2030.

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