Troppo gas anche dopo il 2035 per Enel e le altre utility europee

La denuncia di ReCommon e Europe Beyond Coal nel rapporto che esamina i piani di transizione energetica delle società elettriche. Serve più chiarezza sugli obiettivi.

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I piani industriali delle maggiori utility europee non sono allineati con il traguardo net-zero 2050 della Iea (International energy agency), che prevede di azzerare le emissioni nette di CO2 per metà secolo.

E la stessa Enel rischia di rimanere troppo agganciata al gas anche dopo il 2035.

Questa la denuncia di Europe Beyond Coal e ReCommon, nel presentare il rapporto “Limited Utility” (realizzato insieme con diverse altre organizzazioni, tra cui Ember), che ha esaminato le strategie di 21 società energetiche del nostro continente.

In particolare, mancano chiari obiettivi intermedi su come uscire dai combustibili fossili.

Lo studio, evidenzia una nota di Europe Beyond Coal e ReCommon (neretti nostri), “smaschera le false promesse di decarbonizzazione al 2050 delle grandi utility europee che intendono proseguire ad utilizzare carbone o gas naturale nelle loro centrali ancora per diversi decenni, rendendo irraggiungibili gli obiettivi climatici”.

Mentre Enel “nonostante gli ingenti investimenti programmati nelle rinnovabili, avrà ancora centrali a gas naturale per più di 25 GW in funzionamento al 2035” e “non ha reso pubblica alcuna tempistica per la chiusura di ciascuna di queste centrali fossili”.

Non solo il carbone, ma anche il gas è quindi sotto accusa, perché tutte le compagnie, compresa Enel, continueranno a utilizzare impianti a gas dopo il 2035. Al contrario, la roadmap della Iea prevede che si debba realizzare un mix elettrico totalmente de-carbonizzato entro quella data nelle economie avanzate.

Nel 2020 Enel contava oltre 25 GW di capacità installata nel gas a livello globale, di cui 15 GW nei Paesi europei/Ocse, battuta solamente dalla francese Engie con oltre 50 GW complessivi, come riassume il grafico sotto, tratto dal rapporto.

Per Enel, il gas vale il 30% circa della sua potenza totale di generazione.

Il punto, si veda il prossimo grafico, è che nel 2035, stando ai piani attuali delle utility, ci sarà più gas rispetto al 2020 nei Paesi Ue/Ocse, 135 GW vs 118 GW.

Enel dovrebbe aumentare di circa 5 GW la sua potenza installata in questa fonte energetica, secondo i dati del Global Energy Monitor Gas Plant Tracker.

Enel però lo scorso novembre 2021 ha annunciato che smetterà di produrre elettricità con il carbone entro il 2027 e con il gas entro il 2040, sostituendo le centrali a combustibili fossili con fonti rinnovabili e batterie di accumulo.

Il colosso elettrico italiano intende anticipare di dieci anni, dal 2050 al 2040, il suo obiettivo net-zero che sarà raggiunto senza ricorrere a misure di compensazione, come le tecnologie per rimuovere la CO2 o le soluzioni cosiddette “nature based” come la riforestazione (al contrario di Eni).

Per quanto riguarda le fonti rinnovabili, Enel punta a raggiungere una capacità complessiva di 154 GW al 2030, il triplo del suo portafoglio green 2020.

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