Il trasporto pubblico su gomma al centro dell’intermobilità

I mezzi pubblici su gomma urbani ed extraurbani sono i più funzionali per l'utente. I risultati di una ricerca che ha condotto interviste a utenti regolari del trasporto pubblico locale e a stakeholders.

ADV
image_pdfimage_print

L’intermodalità, o intermobilità, è un bisogno per il 70% degli italiani, ma secondo l’80% dei cittadini c’è ancora molto da fare, sebbene siano stati fatti passi in avanti.

Il trasporto pubblico su gomma, in particolare il bus urbano, è visto dagli utenti come il mezzo più adatto per essere considerato “l’ambasciatore dell’intermobilità”, anche grazie all’aiuto della tecnologia.

Questi alcuni spunti dalla ricerca condotta da GPF Inspiring Research per IBE Intermobility and Bus Expo, realizzata attraverso interviste a un campione di 663 utenti regolari del trasporto pubblico locale, e a un gruppo di stakeholders selezionati.

I risultati della ricerca (allegati in fondo) sono stati presentati in occasione del webinar “La domanda di nuova mobilità collettiva sostenibile per la Bus Industry e il TPL”, nell’ambito della Digital Green Week.

Secondo la maggior parte degli intervistati (61%), i mezzi pubblici su gomma (bus e autobus urbani ed extraurbani) sono più funzionali ed efficaci rispetto a quelli su rotaia (metropolitana, tram e treno per tratte brevi) perché si adattano meglio alle loro esigenze di spostamento.

Infatti, secondo lo studio, è proprio il trasporto pubblico su gomma l’elemento centrale intorno al quale sviluppare la rete intermodale della mobilità: secondo il 44% degli utenti il bus urbano rappresenta il mezzo più adatto per raggiungere l’intermobilità; aggiungendo il bus extraurbano (15%), si riscontra che quasi 6 utenti su 10 votano per i mezzi pubblici su gomma come “ambasciatori dell’intermobilità”.

La ricerca ha rivolto l’attenzione anche ai servizi coach, ovvero al trasporto su gomma non di linea (pullman, pullmini, servizi di shuttle) per capire le preferenze degli utenti.

Gli utilizzatori regolari di servizi coach, ritengono che questi siano preferibili al traporto pubblico di linea (concordano su questo oltre 8 utenti su 10) perché considerati più dinamici, puntuali e in grado di adattarsi meglio alle esigenze degli utenti.

Miglioramento tecnologico

Il miglioramento tecnologico del trasporto pubblico su gomma è ritenuto essenziale per 4 utenti su 10, e importante per quasi il 95% degli intervistati.

Circa il 56% degli utenti ritiene che il miglioramento tecnologico debba avvenire tramite l’adozione di un’APPuser friendly”, in grado di fornire informazioni e possibilità di acquisto dei biglietti in maniera integrata per diversi operatori e segmenti di viaggio; al secondo posto troviamo gli indicatori affidabili dell’arrivo del mezzo (34%), seguito dalla connessione WiFi all’interno del mezzo.

Oltre al miglioramento tecnologico del trasporto pubblico su gomma, dalla ricerca emerge che il 34,5% degli utenti spera in un sistema anche più ecosostenibile.

Bisogno di intermodalità… e status quo

Quasi 7 utenti su 10 (circa il 68% degli utenti intervistati) ritiene che l’intermodalità efficace ed efficiente sia necessaria, poiché tre quarti degli utenti del trasporto pubblico utilizza, generalmente, più di un mezzo.

Emerge tuttavia un divario tra l’auspicio e la realtà: infatti, 8 utenti su 10 ritengono che l’attuale offerta di intermodalità sia tuttora lontana da uno scenario ideale, anche se il 63% degli utenti intervistati riconosce che sono stati fatti progressi.

Ad integrare il punto di vista degli utenti, c’è la vision emersa dagli stakeholders, secondo cui le parole chiave dell’intermobilità del futuro sono:

  • Ecologia: mezzi efficienti e in continua innovazione;
  • Sicurezza: sistemi in grado di interagire con le infrastrutture a terra e sistemi sempre di assistenza alla guida (ADAS, Advanced Driver Assistance Systems) più avanzati;
  • Digitalizzazione: un utente in grado di gestire le proprie esigenze di mobilità su una sola APP;
  • Integrazione: il Mobility as a Service (MaaS) per essere soddisfacente ed efficace richiede la collaborazione e cooperazione tra un numero sempre più ampio e variegato di stakeholder: regolatori, amministratori pubblici, costruttori di hardware (per bus, e mezzi in generale), sviluppatori di software (app, servizi, piattaforme digitali).

Rispetto all’integrazione delle diverse modalità di spostamento, fino al 6 giugno i Comuni di Bari, Bologna, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Palermo, Reggio Calabria, Torino e Venezia potranno candidarsi all’Avviso pubblico del MITD per partecipare ai tre progetti pilota (di cui uno nel Mezzogiorno) che mirano a introdurre il paradigma MaaS nel trasporto locale.

Presentazione della ricerca (pdf)

ADV
×