Superbonus, come sta andando e con quali prospettive

Riepilogo degli ultimi dati Enea e delle principali novità su scadenze e cessione dei crediti.

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Come sta andando il Superbonus e soprattutto quali sono le sue prospettive?

Ripercorriamo le principali novità di queste settimane per la maxi detrazione del 110% in edilizia, partendo dai dati Enea sul suo utilizzo (si veda anche Superbonus, i conti in tasca allo Stato non giustificano la sua fine).

Dalle rilevazioni Enea, aggiornate al 31 luglio 2022, emergono alcune tendenze. In generale, gli investimenti complessivi ammessi al Superbonus hanno sfiorato 40 miliardi di euro (di cui 28 miliardi, pari al 70% del totale, per lavori conclusi), con detrazioni totali previste a fine lavori per quasi 44 miliardi.

Rispetto alla rilevazione precedente (30 giugno 2022), sono cresciuti molto gli investimenti negli edifici unifamiliari: +1,7 miliardi di euro circa per un totale di 13,7 miliardi (34,5% del totale), in vista della scadenza del prossimo 30 settembre.

Ricordiamo che il decreto Aiuti (dl 50/2022) ha posticipato dal 30 giugno al 30 settembre il termine per completare almeno il 30% dei lavori per gli interventi sulle case unifamiliari e poter così utilizzare il Superbonus per tutto il 2022; nel calcolo del 30% possono essere compresi anche lavori non agevolati con la maxi detrazione del 110%.

Lo stesso decreto ha stabilito che alle banche e alle società appartenenti a un gruppo bancario è sempre consentita la cessione dei crediti di imposta, relativi al Superbonus e alle altre agevolazioni fiscali in edilizia, a favore di soggetti diversi dai consumatori o utenti, che abbiano stipulato un contratto di conto corrente con la banca stessa, o con la banca capogruppo, senza facoltà di ulteriore cessione.

In tal modo per le banche è possibile cedere il credito a tutti i soggetti loro clienti quindi a società, professionisti e partite Iva (con la sola eccezione dei consumatori).

Tornando ai dati Enea, si osserva una forte crescita anche degli interventi negli edifici condominiali: +2,1 miliardi di euro investiti per un totale di circa 19,3 miliardi, che valgono poco meno della metà degli investimenti totali fatti finora con il Superbonus in Italia.

Anche i dati Oice (Associazione delle organizzazioni di ingegneria, di architettura e di consulenza tecnico‐economica), elaborati su fonti Enea-Cerved e aggiornati al 30 giugno, sottolinea una nota della stessa associazione, confermano la prevalenza del Superbonus negli edifici condominiali, tanto che i fondi destinati a questi interventi assorbiranno a fine 2023 il 70% del totale.

Interessante poi notare, scrive Oice, “che l’utilizzo dell’incentivo è diffuso in maniera uniforme sul territorio nazionale”; il Superbonus quindi “attiva una vera e propria riqualificazione democratica, coinvolgendo una molteplicità di soggetti imprenditoriali […] con particolare presenza nelle zone del sud, che sono quelle al centro dei piani di investimento del Pnrr e, in generale, delle politiche economiche, e in questo senso dunque è un potentissimo catalizzatore per l’economia nazionale”.

Intanto per i prossimi due mesi, visto il continuo avvicinarsi del termine del 30 settembre per aver completato almeno il 30% dei lavori, è da attendersi un’ulteriore accelerazione degli investimenti nelle abitazioni unifamiliari.

Le scadenze del Superbonus restano quelle riassunte nella tabella sotto (fonte Agenzia delle Entrate):

Uno dei problemi più sentiti dagli operatori del settore edile è il blocco delle cessioni dei crediti.

Migliaia di aziende e di professionisti, infatti, devono affrontare una crisi di liquidità, legata agli anticipi che hanno effettuato a favore della clientela con gli sconti in fattura, anticipi che dovevano essere compensati con la cessione alle banche dei crediti maturati con il Superbonus.

La norma introdotta dal dl Aiuti – possibilità per le banche di cedere il credito a tutti i clienti con la sola eccezione dei consumatori – non ha convinto, in particolare perché ha lasciato in sospeso il tema della responsabilità finale in solido estesa ai cessionari. In pratica, chi acquisisce il credito deve fidarsi delle verifiche delle banche oppure deve rifare i controlli sulla provenienza dei crediti con aggravio di tempi e costi.

Intanto la legge di conversione del decreto sulle Semplificazioni fiscali (dl 73/2022), approvata in via definitiva dal Senato, ha tolto una limitazione del dl Aiuti: ora le banche possono cedere, ai loro correntisti di una certa dimensione con partite Iva, i crediti relativi ai bonus edilizi maturati anche prima del 1° maggio, cosa che prima non era possibile.

Ma rimane in capo ai nuovi cessionari la responsabilità solidale, cosa che consente alle autorità fiscali di chiamarli a rispondere di eventuali condotte fraudolente del cedente.

Resta da vedere, ora che il governo Draghi è dimissionario, quali saranno le scelte dei partiti che usciranno vincitori dalle prossime elezioni del 25 settembre: il Superbonus sarà sicuramente uno dei temi spinosi da affrontare, con particolare attenzione a come far ripartire il meccanismo dei crediti.

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