Prezzi CO2, petrolio, rinnovabili, auto elettrica: le tendenze da tenere d’occhio nel 2022

Cosa ci possiamo aspettare il prossimo anno nei principali settori energetici? Le previsioni di Wood Mackenzie.

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Come sarà il 2022 per il settore energetico?

È Wood Mackenzie a gettare uno sguardo sui dodici mesi che verranno, con alcune previsioni e la consapevolezza che la pandemia, con la variante Omicron del virus Covid-19 in rapida diffusione in tutto il mondo, potrà avere impatti rilevanti su diverse attività economiche.

Da una parte, il caro energia sta mettendo in difficoltà molte industrie; ma come ha dimostrato il 2021, molte tendenze in atto in campo energetico, in primis la crescita delle fonti rinnovabili, si sono rivelate resilienti e hanno proseguito il loro cammino.

Innanzitutto, evidenzia una nota di Wood Mackenzie, i prezzi della CO2 continueranno a salire, toccando nuovi picchi, nei principali mercati tra cui quello europeo Ets (Emissions Trading Scheme) e quello cinese, spinti dalle politiche per il clima.

I governi, inoltre, continueranno ad aumentare le tasse esistenti sulla CO2 e a introdurne di nuove, mentre le aziende ricorreranno sempre più ai meccanismi di compensazione (carbon offsets) delle loro emissioni.

Nel 2022 poi cresceranno le installazioni di fotovoltaico distribuito. Gli analisti citano ad esempio la Germania, dove il nuovo governo di coalizione punta a realizzare 200 GW di solare al 2030 con un ruolo molto forte degli impianti FV residenziali.

In diversi Paesi, tra cui Cina e Australia, si punterà sul fotovoltaico distribuito per portare energia elettrica pulita nelle comunità rurali; grande sviluppo avranno anche le installazioni fotovoltaiche abbinate a sistemi di accumulo (e anche alle infrastrutture di ricarica per auto elettriche), ad esempio negli Stati Uniti.

Anche nel 2022 la variabile cinese avrà un peso determinante, in particolare sulle catene di approvvigionamento delle rinnovabili.

La Cina ha visto crescere la sua economia del +8% circa nel 2021 e i suoi consumi elettrici del 10%, con un massiccio aumento degli investimenti nazionali in parchi eolici e solari.

Ciò ha portato a ritardi e colli di bottiglia nelle forniture globali; ricordiamo che Pechino annovera oltre il 50% della capacità produttiva mondiale di turbine eoliche, e quasi il 70% della capacità produttiva di pannelli fotovoltaici.

Gli analisti poi si aspettano una “robusta crescita” della domanda globale di petrolio nel 2022, che nella seconda metà del prossimo anno dovrebbe tornare ai livelli visti prima della pandemia, anche se la variante Omicron è un’incognita che potrebbe rimescolare le carte, soprattutto se i Paesi dovessero imporre altri lockdown o restrizioni di viaggio.

La produzione di petrolio è data in aumento di circa 4 milioni di barili giornalieri, sostanzialmente in linea con la prevista crescita dei consumi, tanto che Wood Mackenzie parla di un mercato più equilibrato nel 2022.

Per quanto riguarda la mobilità elettrica, la previsione è che nel 2022 si venderanno in totale 8,5 milioni di auto alla spina, tra modelli elettrici “puri” e PHEV (Plug-in hybrid electric vehicle).

Altra tendenza segnalata per il prossimo anno è la crescente attenzione delle compagnie oil & gas verso gli investimenti in idrogeno a basse emissioni di CO2 e per le tecnologie CCS (Carbon capture and storage), due tecnologie per diversi aspetti discusse e discutibile che finora sono rimaste ai margini delle strategie industriali delle grandi società energetiche.

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