Più rinnovabili e idrogeno nel prossimo Piano energetico della Regione Emilia-Romagna

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Alcune linee programmatiche nel Piano energetico triennale 2021-2023, ma bisognerà anche superare la sindrome Nimby che frena ad esempio i progetti dell'eolico offshore in Adriatico.

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Fonti rinnovabili e idrogeno saranno al centro del nuovo Piano energetico triennale 2021-2023 su cui sta lavorando la Regione Emilia-Romagna.

A presentare le linee programmatiche del piano, nei giorni scorsi, è stato l’assessore allo Sviluppo economico, green economy e lavoro, Vincenzo Colla, durante un incontro con alcune aziende emiliane attive nel settore energetico.

“Faremo investimenti straordinari sul fondo energia, con particolare attenzione verso le fonti rinnovabili, l’elettrico e l’idrogeno per il quale siamo pronti a sostenere la sperimentazione industriale”, ha dichiarato Colla.

L’assessore, inoltre, evidenzia una nota della Regione, ha ricordato che l’obiettivo dell’Emilia-Romagna, è “gestire la transizione energetica progettando il futuro con le fonti rinnovabili, impostando da subito gli investimenti indispensabili sulle reti e le infrastrutture di distribuzione”, con particolare attenzione alla possibilità di utilizzare i finanziamenti europei del Recovery Fund.

Ricordiamo che proprio in Emilia, in questi mesi, è cresciuta l’opposizione contro l’idea di realizzare un parco eolico offshore al largo di Rimini.

E si è arrivati a usare un termine, ecomostro, riferito al proposto parco offshore, che segnala quanto il dibattito italiano sulle fonti rinnovabili sia offuscato da molti preconcetti sui presunti impatti per ambiente e turismo delle pale eoliche in mare, come spiegato in questo articolo.

Quindi una delle sfide del prossimo Piano energetico triennale sarà quella di semplificare e facilitare la realizzazione di nuovi impianti a fonti rinnovabili, compresi gli impianti eolici in mare, superando la sindrome Nimby (not in my backyard, non nel mio cortile) che troppe volte in Italia ostacola lo sviluppo dei progetti.

Il Piano dovrà anche tenere conto dei nuovi obiettivi europei: proprio tra oggi e domani (10-11 dicembre) è in corso il Consiglio Ue per discutere, tra le altre cose, il taglio delle emissioni di CO2 al 2030 (si dovrebbe andare verso una riduzione di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990).

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