Ue, più aiuti all’eolico e un’inchiesta contro le sovvenzioni cinesi alle auto elettriche

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I punti più importanti in tema di energia nel discorso sullo stato dell'Unione 2023 di Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea. Bruxelles vuole anche aumentare la cooperazione internazionale per il commercio di materie prime critiche.

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Un pacchetto europeo per sostenere l’energia eolica con autorizzazioni accelerate e nuove regole per le aste, un’inchiesta contro le sovvenzioni cinesi ai veicoli elettrici a basso costo, nuovi accordi di libero scambio per le materie prime strategiche (ad esempio con Australia e Messico).

Sono i punti più importanti, in tema di energia, toccati dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo discorso sullo stato dell’Unione 2023 (link in basso).

L’attuale commissione ha 300 giorni per completare il lavoro su diversi dossier avviati dal suo insediamento, nel 2019, prima delle elezioni europee di giugno 2024.

È una fase molto delicata, soprattutto per il futuro delle politiche per il clima. Il “padre” del Green Deal, Frans Timmermans, ha da poco lasciato il suo incarico a Bruxelles per partecipare alle elezioni olandesi a novembre, alla guida del centro sinistra e dei verdi.

Così il governo olandese ha proposto, come nuovo commissario Ue per il clima, Wopke Hoekstra, attuale ministro degli Esteri dei Paesi Bassi. Hoekstra ha avuto l’ok da Bruxelles ma deve ancora essere sentito dal Parlamento per la conferma.

A preoccupare verdi e socialisti sono le sue posizioni tra le fila più conservatrici del partito popolare europeo, che in questi mesi ha iniziato a ostacolare la politica green della Commissione von der Leyen, cercando consensi a destra nelle lobby di allevatori, industriali e agricoltori (si veda I tanti dubbi sul nuovo commissario Ue per il clima).

Nel discorso al Parlamento, von der Leyen ha parlato del lavoro fatto e ancora da fare per costruire un’Europa “verde, digitale e geopolitica”, con il Green Deal “fulcro della nostra economia” e il forte sostegno all’Ucraina, tanto da affermare che “il futuro dell’Ucraina è nella nostra Unione”.

Tra le priorità della Commissione c’è il continuo sostegno alle industrie europee durante la transizione energetica, partendo da quella eolica, che ora sta fronteggiando “un insolito insieme di problemi” tra cui rincari delle materie prime, costi in aumento delle turbine, lentezza delle autorizzazioni (si veda L’eolico europeo nella morsa cinese, ma stavolta la colpa è della politica).

Per questo motivo, ha detto von der Leyen, “presenteremo, in stretta collaborazione con l’industria e gli Stati membri, un pacchetto europeo per l’energia eolica”, per accelerare “ulteriormente le procedure di autorizzazione” e migliorare le procedure delle aste.

“Ci concentreremo sulle competenze, sull’accesso ai finanziamenti e su catene di approvvigionamento stabili”, ha aggiunto, precisando che “questo approccio va al di là di un singolo settore”.

“Dall’eolico all’acciaio, dalle batterie ai veicoli elettrici, i nostri obiettivi ambiziosi non lasciano spazio a dubbi: il futuro della nostra industria delle tecnologie pulite deve concretizzarsi in Europa”.

In tema di veicoli elettrici, ha proseguito la presidente della Commissione Ue, “i mercati globali sono invasi da automobili elettriche cinesi a buon mercato, i cui prezzi sono mantenuti bassi artificialmente grazie a ingenti sovvenzioni statali”.

“Posso quindi annunciarvi che la Commissione avvierà un’inchiesta anti-sovvenzioni riguardo ai veicoli elettrici provenienti dalla Cina”.

L’Europa, ha evidenziato, “è aperta alla concorrenza, non a una corsa al ribasso”, quindi “dobbiamo difenderci dalle pratiche sleali”.

“Allo stesso modo, però, è essenziale mantenere aperta la porta della comunicazione e del dialogo con la Cina.

Vi sono infatti anche temi su cui possiamo e dobbiamo cooperare”.

Altro tema rilevante, come anticipato, è quello delle materie prime strategiche (litio, cobalto, nickel, terre rare).

Su questo versante, von der Leyen ha annunciato che “entro quest’anno convocheremo la prima riunione del nuovo Club delle materie prime critiche”.

Allo stesso tempo “continueremo a promuovere un commercio aperto ed equo: finora abbiamo concluso nuovi accordi di libero scambio con il Cile, la Nuova Zelanda e il Kenya. Dovremmo puntare a concludere gli accordi con l’Australia, il Messico e il Mercosur entro la fine dell’anno, per poi passare a quelli con l’India e l’Indonesia”.

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