Perché il cammino della Norvegia per ridurre le emissioni si fa più difficile

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Il Paese ha quasi decarbonizzato la produzione di energia elettrica, ma è indietro in altri settori e sta aumentando le estrazioni di petrolio e gas. Il rapporto della Iea.

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La Norvegia è in buona posizione nella transizione enrgetica pulita, anche se al momento è molto impegnata a incrementare le sue forniture di idrocarburi, per andare incontro alla maggiore domanda dei Paesi che vogliono rinunciare alle importazioni dalla Russia.

“Lodo gli sforzi della Norvegia per aumentare la sua produzione di petrolio e gas a breve termine in risposta all’invasione russa dell’Ucraina, contribuendo a stabilizzare le forniture globali, soprattutto per i suoi vicini europei”, ha affermato il direttore esecutivo della Iea (International energy agency) Fatih Birol, nel presentare un rapporto interamente dedicato al Paese scandinavo e al suo percorso verso le tecnologie green.

Allo stesso tempo, infatti, “la Norvegia sta guidando gli sforzi per ridurre le emissioni di gas serra dalla produzione di petrolio e gas, in particolare con l’elettrificazione delle piattaforme offshore”, ha sottolineato Birol (facendo notare un’azione che può sembrare paradossale, se non fosse che l’Oil&Gas è centrale per l’economia norvegese: con questa mossa Oslo cerca di minimizzare i danni senza rinunciare ai guadagni).

Il Paese, prosegue una nota della Iea, ha aggiornato i suoi traguardi climatici e punta a tagliare le emissioni del 90-95% entro il 2050, rispetto ai livelli del 1990. Inoltre, il solido sistema di tassazione della CO2, dove l’85% delle emissioni nazionali è coperto dal mercato europeo ETS o soggetto a una carbon tax, fornisce una base robusta per raggiungere questo obiettivo.

Tuttavia ci sono anche delle ombre e resta parecchia strada da fare. Il punto è che molte delle vittorie “più facili” della decarbonizzazione sono già state ottenute, ad esempio il quasi azzeramento delle emissioni nel settore elettrico grazie alle abbondanti risorse naturali (idroelettrico in primis).

Quindi rimangono le sfide più difficili e costose: ridurre-azzerare le emissioni nei trasporti, specie quelli pesanti, e nelle industrie. Per riuscire in questa impresa, si dovrà puntare su un mix di tecnologie, dai veicoli elettrici alle fonti rinnovabili, passando per la produzione di idrogeno verde e la cattura e lo stoccaggio di CO2.

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