Il 25 novembre 2020 il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione per garantire lo smontaggio, la riparabilità e l’allungamento della vita utile dei prodotti elettrici ed elettronici.
Si è avviato così un percorso per assicurare il “diritto alla riparazione” estendendo la garanzia sulle parti di ricambio e garantendo un accesso alle informazioni utili a rendere le riparazioni più accessibili e vantaggiose.
I parlamentari europei chiedono inoltre misure per contrastare le pratiche volte a ridurre la durata dei prodotti. Un passo in avanti contro l’obsolescenza programmata.
Ma l’attenzione alla riparabilità si sta estendendo anche in Africa. Prendiamo il caso delle lampade solari.
Sebbene esse oggi durino più a lungo, è comunque importante capire come ripararle se si guastano. In questo modo si prolunga la durata dei prodotti, si riduce la quantità di rifiuti elettronici e si permette alle persone di beneficiare dell’accesso a una luce sicura, pulita e rinnovabile.
Per garantire il “diritto alla riparazione”, l’associazione Solar Aid, molto impegnata nella diffusione dei sistemi solari in Africa, ha fatto un’indagine sulle principali criticità emerse e ha creato una rete di tecnici locali che ricevono una formazione regolare sulla riparazione e hanno accesso a pezzi di ricambio di alta qualità.
Avendo identificato i guasti più comuni, è stato quindi predisposto un manuale di riparazione e un’app mobile per consentire alle persone nelle comunità rurali di risolvere i problemi e di riparare le lampade solari.
Solar Aid ha inoltre implementato programmi di ritiro, raccogliendo vecchie lampade dai clienti nelle zone decentrate in cambio di buoni per aiutare le persone ad acquistare un nuovo prodotto, se lo desiderano.
Al fine di prolungare la durata dei prodotti e ridurre il crescente problema dei rifiuti elettronici, l’associazione ha anche interagito con i produttori di lampade solari affinché vengano realizzate in modo da facilitare le riparazioni e sollecitando la rapida disponibilità dei pezzi di ricambio.
E alcuni Stati si stanno muovendo per la gestione del fine vita. In Kenya, ad esempio, si sta promuovendo una nuova legislazione che prevede una tassa sui prodotti solari, volte a coprire i costi della raccolta e del riciclaggio dei rifiuti.
Perché le lampade solari nell’Africa rurale sono importanti?
Come spiega anche Solar Aid, quando il sole tramonta nell’Africa subsahariana, 548 milioni di persone vivono nell’oscurità. Non hanno accesso all’elettricità. Si tratta della vera povertà energetica.
Le famiglie non hanno altra scelta che fare affidamento su alternative scadenti come torce fatte in casa, candele e lampade a cherosene. Questi dispositivi stanno mettendo a repentaglio la salute, compromettendo l’istruzione, sprecando il reddito familiare ed emettendo quantità molto elevate di carbonio nell’atmosfera. Le famiglie devono rischiare la vita ogni singola notte con le fiamme libere.
Con una luce solare cambia tutto. Il costo iniziale è la sfida più grande. Solar Aid lavora quindi per rendere le luci solari disponibili per famiglie, scuole e strutture sanitarie, anche con innovativi modelli e meccanismi di finanziamento per rendere i prodotti solari ancora più convenienti.
Con una luce solare, le famiglie iniziano a risparmiare per la prima volta e questi risparmi sono più comunemente spesi in cibo, scuola e affari. Per le istituzioni, come le strutture sanitarie, possono rimanere aperte durante la notte e garantire che le loro attrezzature possano rimanere accese 24 ore al giorno.
Per informazioni: Luci Solari (Solar Aid)
Parte dell’articolo è stato pubblicato sulla rivista Nigrizia