Il cambiamento climatico non è “maltempo”: l’appello di cento scienziati ai media

I firmatari, tra cui il Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, esortano i giornali italiani a spiegare correttamente le cause (antropiche) del surriscaldamento globale e le sue soluzioni.

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Bisogna dire chiaramente quali sono le cause del cambiamento climatico e le sue soluzioni, senza confondere la crisi climatica con il “maltempo” o la “meteorologia”.

È l’appello rivolto ai giornalisti italiani in una lettera aperta firmata da cento scienziati, tra cui Giorgio Parisi, premio Nobel per la Fisica nel 2021.

“Giornalisti, parlate delle cause della crisi climatica, e delle sue soluzioni. Omettere queste informazioni condanna le persone al senso di impotenza, proprio nel momento storico in cui è ancora possibile costruire un futuro migliore”, esortano i firmatari.

Anche i nostri politici farebbero bene ad ascoltarli. Il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, parlando ieri (giovedì 27 luglio) a SkyTG24, ha perfino messo in dubbio che sia l’uomo la causa principale del surriscaldamento globale (“non so quanto sia dovuto all’uomo o al cambiamento climatico della terra”).

Intanto sui giornali, soprattutto quelli di destra, continuano a essere pubblicati articoli pieni di errori e fake news che, in sostanza, vogliono riportare gli eventi estremi, come le ondate di calore e le tempeste sempre più intense e frequenti, alla “normalità” di quello che è sempre accaduto.

È una disinformazione che va contro tutte le evidenze scientifiche, si veda “Luglio 2023, calore “impossibile senza cause umane” e rischio di stop per la Corrente del Golfo”.

Da qui la reazione della comunità scientifica.

“È nostra responsabilità, come cittadini italiani e membri della comunità scientifica, avvertire chiaramente di ogni minaccia alla salute pubblica. Ed è dovere dei giornalisti difendere il diritto all’informazione e diffondere notizie scientifiche verificate”, evidenzia la lettera.

Ondate di calore, alluvioni, siccità prolungate e incendi, “sono solo alcuni dei segnali dell’intensificarsi degli impatti dei cambiamenti climatici nei nostri territori”.

Tuttavia, prosegue l’appello, “i media italiani parlano ancora troppo spesso di ‘maltempo’ invece che di cambiamento climatico”.

E quando ne parlano, “spesso omettono le cause e le relative soluzioni”; è come se nel 2020, osservano i firmatari, i telegiornali avessero parlato solo di ricoverati o morti per problemi respiratori senza parlare della loro causa, cioè del virus SARS-CoV-2, o della soluzione, i vaccini.

Gli scienziati poi ricordano che nel suo ultimo rapporto, il gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite (IPCC) “è chiarissimo su quali siano le cause principali del cambiamento climatico: le emissioni di gas serra prodotte dall’utilizzo di combustibili fossili”.

Ed è altrettanto chiaro “su quali siano le soluzioni prioritarie: la rapida eliminazione dell’uso di carbone, petrolio e gas” e lo sviluppo delle energie rinnovabili.

“È questa la strategia giusta per fermare l’aumento delle temperature, ed è tecnologicamente ed economicamente attuabile già oggi. A questo devono aggiungersi politiche di adattamento per proteggere persone e territori da quegli effetti del cambiamento climatico divenuti ormai irreparabili”.

“Non parlare delle cause dei sempre più frequenti e intensi eventi estremi che interessano il nostro pianeta e non spiegare le soluzioni per una risposta efficace rischia di alimentare l’inazione, la rassegnazione o la negazione della realtà, traducendosi in un aumento dei rischi per le nostre famiglie e le nostre comunità, specialmente quelle più svantaggiate”, affermano gli scienziati.

Pertanto, “invitiamo tutti i media italiani a spiegare chiaramente quali sono le cause della crisi climatica e le sue soluzioni, per dare a tutti e a tutte gli strumenti per comprendere profondamente i fenomeni in corso, sentirsi parte della soluzione e costruire una maggiore fiducia nel futuro”.

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