Giorgetti: “il governo non intende prorogare il Superbonus nelle forme attuali”

Mentre sta studiando soluzioni per smaltire i crediti fiscali connessi ai bonus edilizi, attraverso una verifica della loro qualità. Le risposte del ministro dell'Economia al question time alla Camera.

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Non ci sarà alcuna proroga del Superbonus nelle forme attuali, mentre il governo sta studiando soluzioni per smaltire i crediti fiscali connessi ai bonus edilizi, dopo una verifica della qualità dei crediti stessi.

Sono le due indicazioni arrivate ieri, mercoledì 13 settembre, dal ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, rispondendo al question time alla Camera.

Alle domande sull’eventuale estensione del Superbonus, Giorgetti ha risposto che “non è intenzione del governo procedere alla proroga delle misure relative agli interventi nelle forme finora conosciute”.

Sembra quindi tramontare definitivamente l’ipotesi di una mini-proroga del 110% di qualche mese per i lavori negli edifici condominiali, con stato di avanzamento almeno al 60%, circolata nei giorni scorsi.

Nel motivare la chiusura dell’esecutivo in tema di Superbonus, il ministro ha precisato che “in merito all’impatto macroeconomico positivo dell’agevolazione in esame, occorre precisare che se anche diverse istituzioni, associazioni e centri di ricerca hanno rilevato il carattere espansivo del Superbonus e delle altre misure di incentivazione edilizia, gli stessi studi hanno sottolineato come le valutazioni di impatto di tali misure siano soggette a un ampio margine di incertezza e ciò è confermato dalla significativa variabilità dei risultati prodotti”.

Inoltre “non si può tralasciare che il contributo alla crescita deve essere necessariamente analizzato alla luce dei costi per il loro finanziamento”. L’effetto espansivo del Superbonus, ha rimarcato Giorgetti, “verosimilmente non è stato tale da rendere lo strumento a impatto nullo per il conto economico delle amministrazioni pubbliche”.

In sintesi, ha evidenziato il ministro, “se da una parte la stima dell’impatto macroeconomico del Superbonus 110% è incerta, dall’altra parte la quantificazione dei costi per le finanze pubbliche è certa e dovrà darsene conto anche nella prossima nota di aggiornamento al Def. Valga un dato per tutti: misure pagate da tutti gli italiani hanno interessato meno del 3% del patrimonio immobiliare esistente”.

Per quanto riguarda i crediti fiscali connessi ai bonus edilizi, Giorgetti ha spiegato che “sono allo studio dell’esecutivo” strumenti per “consentire la verifica della bontà di quelli ancora in possesso di cittadini e imprese, sorti nel periodo antecedente l’introduzione dei vincoli di appropriatezza [a partire dal decreto antifrodi 157/2021 fino al dl 11/2023 che ha imposto il blocco delle cessioni, salvo precise deroghe]”.

Ciò dovrebbe contribuire “a rimuovere gli ostacoli frapposti alla loro cessione”.

Ricordiamo che in questi mesi sono uscite diverse proposte volte a  riformare l’intero sistema dei bonus edilizi dal 2025, con vari meccanismi per collegare le aliquote ai redditi e alle diverse tipologie di intervento, in modo da premiare maggiormente i redditi bassi e i lavori che permettono di raggiungere i maggiori risparmi energetici.

Ricordiamo, in particolare, le proposte di legge di Lega e Forza Italia, oltre alle idee avanzate da Ance, Fillea-Cgil e Federazione Finco.

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