Nuovo Superbonus, verso il 100% per redditi bassi e prime case

Lo prevede la proposta di legge assegnata in sede referente alla commissione Finanze della Camera. Anche la bozza del Pniec 2030 punta a una riforma dei bonus edilizi. Le ipotesi in campo.

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Un unico bonus al 60% per i lavori di riqualificazione energetica e antisismica fino al 2035, che sale al 100% per interventi effettuati sulle prime case in classe G dai redditi bassi, con la possibilità per questi ultimi di utilizzare lo sconto in fattura e la cessione del credito.

Sono le principali novità che potrebbero rivoluzionare il sistema dei bonus edilizi dal prossimo anno.

Il riordino delle agevolazioni fiscali per la casa è previsto da una proposta di legge presentata a marzo in commissione Finanze alla Camera (primo firmatario Alberto Gusmeroli, Lega), assegnata in sede referente lo scorso 9 giugno.

È su queste basi che il governo Meloni potrebbe definire un nuovo schema di incentivi per ristrutturare le abitazioni, puntando agli obiettivi della direttiva europea sulle case green.

La partita dei bonus edilizi, infatti, è citata anche nella bozza del nuovo Pniec trasmessa a Bruxelles.

In particolare, parlando delle “linee evolutive previste” in tema di bonus fiscali per la casa, il Pniec 2030 prevede “l’attuazione di una riforma generale delle detrazioni, che affronti con un approccio integrato ed efficiente le opere di riqualificazione degli edifici residenziali esistenti e superi l’attuale frammentazione delle varie detrazioni ad oggi attive”.

Per gli interventi di riqualificazione energetica “profonda”, ad esempio, ci saranno “poche aliquote crescenti” collegate alle prestazioni energetiche raggiunte.

Queste aliquote dovranno agevolare maggiormente le famiglie a basso reddito, gli edifici condominiali con persone in condizione di povertà energetica e l’edilizia residenziale pubblica.

Inoltre, la riforma coinvolgerà in modo prioritario gli immobili soggetti alla direttiva Ue delle case green, quindi le prime case e quelle nelle classi energetiche più basse.

La proposta di legge

Vediamo meglio come potrebbe diventare il “nuovo Superbonus” secondo la proposta di legge intitolata ”Detrazione delle spese per interventi di riqualificazione energetica e messa in sicurezza antisismica degli edifici mediante l’esecuzione di opere edilizie o l’installazione o sostituzione di impianti” (link in basso).

Si parla, come detto, di un bonus al 60% per i lavori di miglioramento energetico e antisismico finalizzati a raggiungere almeno la classe di prestazione energetica E entro il 2035 e della classe D entro il 2040.

L’agevolazione spetterebbe per le spese sostenute dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2035, con un tetto massimo di 100mila euro da ripartire in dieci quote annuali di pari importo.

Il bonus salirebbe al 100% se sono presenti tutti i seguenti requisiti:

  • gli interventi riguardano l’abitazione principale del contribuente;
  • reddito di riferimento non superiore a 15mila euro annui, innalzato in base al numero dei componenti del nucleo familiare;
  • gli interventi riguardano edifici in classe G con obbligo di raggiungere la classe E al 2035.

Chi possiede tutti i requisiti sopra citati, potrebbe utilizzare le opzioni dello sconto in fattura o della cessione del credito, al posto della detrazione diretta nella dichiarazione dei redditi.

Tra le novità, c’è anche la possibilità per le banche e gli intermediari finanziari di finanziare i contribuenti incapienti, per il pagamento delle forniture, mediante i crediti ricevuti in garanzia; le banche non potrebbero cedere a terzi il credito eventualmente ricevuto da committenti o appaltatori.

Inoltre, i redditi bassi potrebbero ricevere un contributo per eseguire i lavori, erogato dall’Agenzia delle entrate impiegando un fondo statale da 20 milioni di euro annui dal 2023.

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