Fotovoltaico globale. Come mai l’installato reale supera sempre le stime della Iea?

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La potenza FV installata nel 2022 dovrebbe risultare più che doppia rispetto a quella stimata nel 2018 e di oltre il 23% maggiore di quella indicata dalla Iea meno di tre mesi fa. Sottostime che non aiutano i decisori politici.

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Completamente fuori scala: è così che appare la nuova potenza fotovoltaica effettivamente installata nel mondo l’anno scorso rispetto alle stime fatte dell’Agenzia internazionale dell’energia (Iea) nell’ormai lontano 2018.

La potenza fotovoltaica addizionale installata complessivamente l’anno passato è stata infatti di 268 GW, stando alle stime di Bloomberg New Energy Finance (BNEF), rispetto ai circa 110 GW stimati dalla Iea cinque anni fa per l’anno 2022.

L’effetto “fuori scala” è evidente nell’illustrazione che il banchiere d’investimento franco-britannico Laurent Segalen ha recentemente pubblicato, modificando una precedente raffigurazione di Auke Hoekstra, direttore della società di ricerche olandese Neon Research.

Sostanzialmente, la potenza fotovoltaica installata nel 2022 è risultata di circa due volte e mezzo superiore a quella preventivata dalla Iea un lustro fa.

Confronti più recenti

Si potrebbe dire che una previsione del 2018 fa poco testo, visti i cambiamenti avvenuti nel frattempo, come la maggiore consapevolezza climatica e gli effetti della crisi del gas.

È però interessante notare che anche le previsioni pubblicate dalla Iea meno di tre mesi fa sembrano presentare la stessa miopia.

Nel suo rapporto “Renewables 2022 Analysis and forecast to 2027”, infatti, l’agenzia prevede per l’anno appena passato un aumento della capacità fotovoltaica mondiale di poco superiore a 200 GW nel suo scenario principale e di circa 250 GW nel suo scenario accelerato, come mostra l’illustrazione qui sotto che riguarda tutte le rinnovabili.

Si tratta comunque di un divario di oltre il 23% fra la stima a consuntivo indicato da BNEF e quella dello scenario principale della Iea.

Solo nel 2026, secondo lo scenario principale della Iea, si sarebbero dovuta raggiungere una potenza FV aggiuntiva vicina a quella che BNEF indica invece come già acquisita nel 2022. E anche nello scenario accelerato, la potenza installata presumibilmente l’anno scorso si sarebbe dovuta raggiungere, a malapena, solo l’anno prossimo.

Facendo un confronto relativo al 2022, nonostante le molte incertezze dell’anno passato, altre analisi sembrano concordare più con BNEF che con la Iea.

Solar Power Europe, maggiore associazione europea di settore, prevedeva nel maggio 2022 che mediamente la nuova capacità installata annuale nel mondo sarebbe stata di circa 228 GW. La società di ricerche IHS Markit aveva previsto la scorsa primavera 232 GW di nuovo installato fotovoltaico nel 2022, e la stessa BNEF aveva inizialmente previsto “solo” 245 GW.

Sottostime sistematiche

È praticamente da quando la Iea cominciò a fare queste proiezioni, oltre 15 anni fa, che le sue previsioni si rivelano puntualmente errate per difetto (vedi Fotovoltaico, IEA vs realtà: 12 anni di previsioni troppo sottostimate).

L’agenzia, che rappresenta uno dei punti di riferimento per gli studi nel settore e per chi deve programmare investimenti pubblici e privati, si trova quindi ogni volta nella condizione di dover aggiornare le proprie stime.

Nella sua ultima revisione al rialzo delle stime di espansione della capacità rinnovabile complessiva, pubblicata nello stesso rapporto citato sopra e riferito al 2021, la Iea ha dovuto aumentare di quasi il 30% il calcolo della potenza rinnovabile effettivamente installata in quell’anno (vedi grafico qui sotto).

I motivi di tali sistematiche sottostime della potenza installata annualmente variano di volta in volta.

Si va dalla sopravalutazione dei costi capitali (tendenzialmente in chiara discesa) e di generazione del fotovoltaico, alla sottovalutazione delle economie di scala che si creano con l’aumento della capacità manifatturiera.

Ma anche dalla sottostima delle agevolazioni fiscali alla sottovalutazione delle migliorie di prodotto e di processo del comparto.

Gli operatori di settore sono ormai abituati all’estrema prudenza della Iea, e sono in grado quindi di fare la tara alle sue previsioni, incrociandole anche con quelle di altri istituti di ricerca.

Tuttavia, poiché tanti non addetti ai lavori, fra cui molti decisori politici, continuano a basarsi su dati e stime Iea, sarebbe forse il caso che l’agenzia migliorasse i suoi modelli previsionali. Sbagliare è umano, ma non azzeccarci per oltre 15 anni di fila dovrebbe richiederebbe una riflessione.

Nelle sue stime sugli incrementi di capacità del fotovoltaico nel percorso Net Zero 2020-2030, pubblicate lo scorso ottobre, la Iea vede la nuova potenza solare installata a 633 GW nel 2030.

BNEF, che ha una rete di monitoraggio probabilmente più capillare e puntuale della Iea, ha previsto un paio di mesi fa circa che nel 2023 la nuova capacità fotovoltaica installata annuale a livello mondiale sarà di 316 GW, cioè già la metà di quella che secondo la Iea raggiungeremo fra ben 7 anni.

Visti i precedenti, non sarebbe da sorprendersi se nell’anno 2030 la nuova potenza installata dovesse aggirarsi sui 750-800 GW.

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