Energia, ambiente ed elezioni europee: il dossier WWF

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Le richieste su clima e decarbonizzazione dell'associazione ambientalista.

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L’Unione Europea ha svolto un ruolo fondamentale a livello internazionale sulle politiche per contrastare i cambiamenti climatici, pur subendo internamente ed esternamente numerose pressioni che hanno rallentato o impedito all’Unione di agire in modo coerente e deciso, nonché di cogliere tutte le opportunità.

L’Italia è stata in alcune fasi uno dei paesi “problematici”, talvolta rendendosi interprete e voce di interessi retrivi anche di altri Paesi, spesso interpretando l’interesse nazionale come interesse allo status quo e gara a chi fosse “più furbo”.

Ora, con il Piano Nazionale Energia e Clima, il nostro paese ha l’occasione per predisporre un documento “che faccia scelte chiare, ambiziose e operative su fonti rinnovabili, efficienza e risparmio energetico e confermi l’uscita dal carbone entro il 2025.”

Inoltre, “va approvata una Strategia nazionale a lungo termine per arrivare al più presto, e comunque prima del 2050, a zero emissioni nette di gas serra per contribuire a contenere l’aumento febbre del pianeta entro l’1,5 gradi centigradi.”

A formulare la richiesta ai partiti in lizza per il rinnovo del Parlamento europeo è il WWF nel suo nuovo dossier “Italia chiama Europa – L’Ambiente ritrovato”, ” in cui propone “10 mosse” su vari tempo “per mettere l’Italia al passo con l’Europa” (documento e link in basso).

In Italia – si legge nel dossier – le emissioni totali di gas serra sono diminuite al 2016 del 17,5% rispetto al 1990, ma preoccupa il fatto che siano tornate ad aumentare ogni anno a partire dal 2014, soprattutto a causa dei trasporti.

“L’Italia – è l’appello dell’associazione ambientalista – svolga un ruolo propulsivo e coerente per non perdere la sfida del clima e tener fede all’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C, facendo della transizione una vera occasione di rilancio economico e occupazionale, sia in sede di Parlamento, sia in sede di Consiglio, sia attraverso la Rappresentanza Permanente, verso politiche più coraggiose e innovative a livello europeo, capaci di far recuperare alla Comunità un vero ruolo di leadership e di impegno comune con gli altri Paesi a livello globale”.

Il PNIEC– si auspica – sia davvero uno strumento di politiche e misure concrete che perseguano la riduzione delle emissioni, l’incremento esponenziale dell’approvvigionamento da fonti rinnovabili, il vero risparmio energetico. Dare gambe all’uscita dal carbone al 2025, limitare le infrastrutture e la dipendenza dal gas, favorire la rivoluzione elettrica e della mobilità pubblica e dolce nei trasporti sono solo alcuni dei capisaldi su cui costruire.”

La Strategia Nazionale a Lungo Termine, cioè al 2050, osserva il WWF, deve rispecchiare “un vero percorso di decarbonizzazione, con l’individuazione di una sequenza temporale, di tappe e di scelte precise, con l’obiettivo di affermare una Unione Europea e un’Italia a Carbonio Zero netto entro il 2040, in linea con le indicazioni della comunità scientifica.”

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