Emissioni totali CO2: l’auto elettrica batte nettamente benzina e diesel

Le analisi di Rystad Energy, al pari di altri studi recenti, sgombrano il campo dalle bufale sui veicoli a batteria che inquinano di più rispetto a quelli tradizionali nell'intero ciclo di vita.

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I veicoli elettrici “sono i chiari vincitori” quando si punta a ridurre le emissioni di CO2 dei trasporti.

Non ha dubbi la società di consulenza globale Rystad Energy, nel presentare le sue ultime analisi sui vantaggi ambientali delle auto a batteria.

Le sue conclusioni sono simili a quelle di molti altri studi che confermano la stessa cosa: le vetture 100% elettriche sono la scelta migliore dal punto di vista energetico, perché sono le più efficienti e con le minori emissioni complessive “sull’intero ciclo di vita” (si vedano anche le analisi di BloombergNEF e dell’Agenzia europea per l’ambiente).

E intanto in Italia continuano a imperversare disinformazione e scetticismo sulla mobilità elettrica.

Il nostro governo è in prima linea nel criticare la scelta del “tutto elettrico” impressa a livello europeo, con il divieto di vendere nuove auto benzina e diesel dal 2035. Si cerca di salvare lo status quo dei motori endotermici, pensando a soluzioni alternative come i biocarburanti, che hanno però impatti sull’ambiente assai rilevanti.

Sono in molti a dire ancora che l’auto elettrica inquina di più perché l’energia elettrica arriva dalle fonti fossili (il carbone in Cina, ecc.) e perché le batterie consumano ingenti risorse minerarie e sono difficili da smaltire.

Smonta la narrazione Rystad Energy: “anche nei paesi in cui la rete elettrica è dominata dai combustibili fossili, le auto alimentate a batteria emettono meno CO2 rispetto alle auto con motore a combustione interna nel corso del loro ciclo di vita”.

È importante parlare di emissioni sul ciclo di vita (LCA: Life Cycle Assessment), non solo di emissioni zero allo scarico, perché molte critiche alle auto plug-in si concentrano sui diversi anelli della filiera, come appunto la realizzazione delle batterie.

Gli analisti hanno considerato ogni fase del processo di produzione, oltre al funzionamento del veicolo. Ciò include la produzione della carrozzeria del veicolo, l’assemblaggio del gruppo propulsore, la manutenzione, oltre alle emissioni legate al carburante e all’elettricità e alla produzione di batterie per i BEV (Battery Electric Vehicle).

Guardando proprio alla Cina, le emissioni totali sul ciclo di vita di un modello elettrico sono circa 39 tonnellate di CO2 equivalente, contro quasi 85 tonnellate per un veicolo endotermico.

La differenza negli Stati Uniti è ancora più marcata. Un’auto 100% elettrica emette 42 tonnellate di CO2e nel corso della sua vita, il 58% in meno rispetto a un veicolo a benzina o diesel che emette più di 100 tonnellate.

Da notare, evidenzia Rystad, che le emissioni legate all’estrazione, raffinazione e combustione di combustibili fossili contribuiscono per circa il 90% alle emissioni complessive dei veicoli con motori a combustione interna.

Le analisi considerano una vita del veicolo pari a 18 anni, con percorrenze medie variabili nei diversi Paesi (23mila km negli Stati Uniti, 19mila in Cina, circa 13.500 in Germania e India).

I veicoli elettrici “rappresentano chiaramente la tecnologia giusta per ridurre le emissioni nel settore dei trasporti”, afferma Abhishek Murali, analista senior delle tecnologie pulite di Rystad Energy. “Il passaggio a un BEV ridurrà le emissioni a lungo termine nonostante un maggiore impatto ambientale all’inizio della vita del veicolo”.

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