Auto elettrica, più di 3mila punti di ricarica installati in Italia in tre mesi

Il totale supera 54mila a fine marzo. Cresce anche l'incidenza delle colonnine con potenze più elevate. I dati aggiornati da Motus-E.

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Il numero dei punti di ricarica a uso pubblico per le auto elettriche segna un nuovo balzo in avanti in Italia nei primi tre mesi del 2023: al 31 marzo se ne contano, infatti, 54.164 in totale, con 3.486 unità installate da inizio anno (qui i dati completi del 2023).

Lo scrive Motus-E, l’associazione italiana che promuove la mobilità elettrica, evidenziando che in due anni le colonnine sono praticamente raddoppiate (erano 27.857 a inizio 2022).

Insieme al numero delle infrastrutture di ricarica, spiega una nota, cresce anche l’incidenza delle colonnine a più alta potenza, con il 34% dei punti installati negli ultimi dodici mesi che è di tipo veloce e ultraveloce. Una soluzione che, associata alle sempre più diffuse colonnine urbane in bassa potenza, mira a soddisfare tutte le possibili esigenze degli automobilisti che guidano in elettrico.

Tra le Regioni con più punti di ricarica prevale ancora la Lombardia: 10.158 punti di ricarica complessivi, +3.497 negli ultimi 12 mesi, davanti a Piemonte (5.841 punti, +1.626 nei 12 mesi) e Veneto (5.167 punti, +998).

Quanto alle Province, Roma rimane al primo posto (4.006 punti, +893 nei 12 mesi), seguita da Milano e Napoli con rispettivamente 3.246 e 2.679 punti.

Sulle autostrade invece i punti di ricarica si attestano a 942 unità (dalle 559 di marzo 2023 e le 150 di marzo 2022), di cui l’85% è di tipo veloce in corrente continua e il 61% supera addirittura i 150 kW di potenza. Il 40% delle aree di servizio autostradali è dotato ormai di infrastrutture per la ricarica.

“Lo straordinario sviluppo registrato negli ultimi anni da questa infrastruttura è un’ottima notizia per il Paese e per chi vuole passare alla mobilità elettrica in vista dell’attuazione del nuovo Ecobonus, che speriamo veda presto la luce per scongiurare la fisiologica paralisi del mercato auto seguita all’annuncio dei nuovi incentivi”, commenta il presidente di Motus-E, Fabio Pressi.

Il decreto con i nuovi incentivi, ricordiamo, è stato controfirmato dal ministro Pichetto a fine marzo, ma i tempi della pubblicazione restano incerti.

“L’ampliamento della rete di ricarica”, conclude Pressi, “troverà un’ulteriore spinta nell’attuazione del Regolamento europeo Afir, in vigore dalla scorsa settimana, che fissa una serie di ambiziosi target per accelerare ulteriormente la creazione nel Vecchio Continente di un network per la ricarica a uso pubblico”.

Per quanto riguarda l’Afir, dalle analisi di Transport & Environment emerge che l’Italia al momento è in regola quanto a numero di colonnine in rapporto ai veicoli elettrici circolanti, ma solo perché le auto plug-in sono ancora una quota minoritaria del mercato.

Con la prevista diffusione delle auto a batteria, già dal 2027 la rete attuale di ricarica sarebbe insufficiente; quindi occorre continuare a espandere e potenziare le infrastrutture, cercando anche di distribuirle in modo più uniforme sul territorio, poiché oggi il 60% delle colonnine si concentra in appena cinque Regioni (Lombardia, Piemonte, Lazio, Veneto, Emilia-Romagna).

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