Decisa retromarcia di Be Charge sulle colonnine per i veicoli elettrici: la società controllata da Eni Plenitude, infatti, ha rinunciato a oltre metà delle stazioni di ricarica urbane che avrebbe dovuto realizzare nell’ambito del Pnrr.
È quanto emerge dal decreto del dipartimento Energia del Mase, datato 18 aprile, con cui si approva la graduatoria definitiva dei progetti.
Be Charge, si legge nel decreto, lo scorso 28 marzo ha rinunciato “all’ammissione al beneficio dei progetti relativi agli ambiti Abruzzo, Basilicata, Emilia Romagna A, Friuli Venezia Giulia, Lazio A, Piemonte B, Puglia B, Toscana A, Toscana B e Veneto B”, progetti per i quali non è stato ancora emesso il provvedimento ministeriale di concessione dei contributi.
Si tratta di 1.655 stazioni di ricarica sulle 2.738 complessivamente assegnate alla società. Il bando aveva selezionato la scorsa estate più di 4.700 stazioni di ricarica in Italia, per un importo totale di circa 70 milioni di euro.
Tuttavia, segnala lo stesso ministero, non è stato possibile riassegnare i progetti al secondo operatore classificato in graduatoria, Enel X, perché ha già superato il limite di finanziamento individuale, pari al 30% dei fondi totali disponibili.
Pertanto, il ministero ha dovuto semplicemente escludere i progetti rinunciatari dalla graduatoria, come evidenzia la tabella seguente.
Abbiamo chiesto a Plenitude di spiegare le ragioni di questa decisione, ma la risposta che ci è arrivata è a dir poco stringata e non fornisce alcun chiarimento specifico: “In conformità con quanto previsto e consentito dall’Avviso Pubblico N.333 del 10 maggio 2023, Be Charge, Società controllata da Plenitude, ha deciso al momento di proseguire solo su alcuni degli ambiti di cui era risultata assegnataria. La Società, in linea con la propria strategia e i propri obiettivi di piano, valuterà eventuali ulteriori opportunità anche in ambito Pnrr”.
- Il decreto (pdf)