Emissioni camion, i nuovi tetti vincolanti introdotti dall’Ue

Nel 2030, le emissioni di CO2 dei trasporti pesanti su gomma in Europa dovranno essere inferiori del 30% rispetto alle emissioni del 2019. Al 2025 i produttori dovranno inoltre garantire che il 2% dei veicoli venduti sia a emissioni zero o a basse emissioni.

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Per la prima volta l’Ue ha introdotto dei limiti alle emissioni di CO2 dei camion, che nel 2030 dovranno essere inferiori del 30% rispetto a quelle del 2019.

Questa la novità principale dell’accordo raggiunto nella notte tra il 18 e il 19 febbraio dalle istituzioni europee sui tetti alle emissioni dei veicoli pesanti, di cui il Parlamento Ue ha dato notizia tramite una nota stampa (link in basso).

L’accordo prevede anche un obiettivo di riduzione intermedio del 15% nel 2025. Entrambi i target sono vincolanti e calcolati sulle emissioni medie della flotta di camion nuovi prodotti dai costruttori.

Nel 2022 la Commissione europea dovrà poi proporre nuovi obiettivi post-2030, in linea con l’accordo di Parigi.

I produttori – spiega la nota dell’Europarlamento – dovranno inoltre garantire che i veicoli a emissioni zero e a basse emissioni rappresentino una quota di mercato del 2% delle vendite di nuovi veicoli entro il 2025: una disposizione che mira a incentivare i produttori a investire in alternative più pulite ai camion diesel.

Il primo a commentare con entusiasmo l’accordo è stato, su Twitter, Bas Eickhout, parlamentare dei Verdi che aveva negoziato a nome del Parlamento Europeo: “[…] Per la prima volta obiettivi vincolanti di riduzione della CO2 per i camion a livello Ue, tra cui un chiaro stimolo per camion a zero e a basse emissioni”.

Prevedibile invece lo scontento dell’Associazione europea dei costruttori di automobili (ACEA), che si dice “particolarmente preoccupata” perché  gli obiettivi “che ignorano totalmente la domanda” sono “molto sfidanti, soprattutto perché la loro implementazione non dipende solo dall’industria” e invita gli Stati membri a “intensificare urgentemente il loro sforzo per sviluppare l’infrastruttura necessaria per la ricarica e il rifornimento dei camion ad alimentazione alternativa”.

Già a maggio 2018, infatti, quando la Commissione europea ha proposto le norme sulle emissioni di CO2 per i camion, l‘ACEA,  aveva giudicato i livelli di riduzione proposti”troppo aggressivi e non selezionati tenendo conto della natura specifica del mercato degli autocarri”, dato che lo sviluppo del prodotto di veicoli pesanti da vendere nel 2025 è già in corso in questo momento, spiegava poi la nota dell’ACEA, il livello di ambizione del 2025 è troppo severo dato il breve tempo di realizzazione di questo primo obiettivo di CO2.

Prossimi step

L’accordo dovrà ora essere formalmente approvato prima dalla Commissione per l’Ambiente del Parlamento Ue e poi dal Parlamento europeo in plenaria e dal Consiglio.

Alcuni dati

I veicoli pesanti – spiega la nota ufficiale del Parlamento Ue – sono responsabili del 27% delle emissioni di CO2 del trasporto su strada e di quasi il 5% delle emissioni di gas serra dell’UE (dati 2016).

Dal 1990, le emissioni dei veicoli pesanti sono aumentate del 25% – principalmente a causa di un aumento del traffico merci su strada – e, in assenza di nuove politiche, aumenterebbero notevolmente.

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