Clima vs coronavirus? La risposta sbagliata della destra italiana

Gli eurodeputati di Fratelli d'Italia chiedono di sospendere il Green Deal e dirottare tutte le risorse economiche per rilanciare le imprese. Perché si tratta di una ricetta miope.

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Che non bisogna perdere di vista la battaglia più importante del nostro secolo, quella contro il cambiamento climatico, l’ha ribadito in questi giorni anche l’Agenzia internazionale dell’energia (IEA), spiegando che l’emergenza coronavirus deve essere trasformata in un’occasione per aumentare gli investimenti in fonti pulite e ridurre la nostra dipendenza dai combustibili fossili.

Per non parlare dei tanti appelli lanciati ai governi nazionali e alle istituzioni europee dalle associazioni ambientaliste e dalle associazioni che rappresentano le industrie delle rinnovabili, in cui si chiede di continuare a sostenere la transizione energetica verde.

Eppure, c’è chi rema in senso contrario e propone di abbandonare il Green Deal europeo, dirottando tutte le risorse economiche sul lavoro e sulle imprese ignorando qualsiasi prospettiva di crescita a basso impatto sull’ambiente.

Gli europarlamentari di Fratelli d’Italia, in una nota, dichiarano che (neretti nostri nelle citazioni) “di fronte al rischio di una completa desertificazione del tessuto produttivo, con ricadute sociali devastanti in tutti gli Stati membri, continuare a perseguire ricette utopistiche in nome di un ambientalismo ideologico sarebbe folle e irresponsabile”.

Così, affermano gli eurodeputati, “prima di preoccuparci della sostenibilità ambientale delle imprese dobbiamo garantirne la sopravvivenza e la liquidità, senza gravarle di ulteriori vincoli e costi. Per questo chiediamo ufficialmente alla Commissione di rinviare il Green Deal fino al termine della crisi e di presentare una proposta di bilancio 2021-2027 che veda tutte le risorse disponibili e quelle mobilitabili – fatte salve le tradizionali politiche agricole e di coesione – destinate alla salvaguardia e al rilancio delle imprese europee”.

In sostanza, secondo questa corrente di pensiero populista-sovranista occorre ripensare le priorità di bilancio dell’Ue, facendo tabula rasa del Green Deal, della legge sul clima e più in generale dei futuri obiettivi al 2030 e 2050 per abbattere le emissioni inquinanti.

Alle “sparate” di Fratelli d’Italia ha già risposto il sottosegretario all’Ambiente, Roberto Morassut, sostenendo in una nota che “ancora una volta la destra italiana dimostra tutta la sua miopia: il Green New Deal europeo sarà fondamentale per il rilancio delle imprese e per la riconversione in chiave sostenibile di interi comparti della produzione”.

Quei mille miliardi del piano verde europeo, ha aggiunto Morassut, “possono essere la spinta  per riprendere a camminare, a produrre reddito. I sovranisti, che sognano il ‘modello Orban’, vorrebbero utilizzare l’emergenza Coronavirus per minare la svolta green di cui il pianeta e l’Europa hanno bisogno”.

Pur con tutte le incognite e le critiche al Green Deal (vedi qui), la politica Ue dovrebbe puntare verso obiettivi sempre più ambiziosi su energia pulita e lotta al cambiamento climatico, come ha raccomandato anche il Centro europeo di regolazione (CERRE: Centre on Regulation in Europe) in un documento dove si afferma che la crisi sanitaria attuale è un “crash test” per verificare la tenuta delle misure annunciate nel Green Deal.

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