Bollette: RSE pubblica l’analisi aggiornata delle voci di spesa

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Il documento riporta l’adeguamento delle principali componenti legate all’approvvigionamento di energia (al 2017), ai servizi di dispacciamento, trasmissione, distribuzione e misura, agli oneri di sistema.

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RSE ha pubblicato l’edizione completa e aggiornata della monografia “Energia elettrica, anatomia dei costi”, che riporta l’adeguamento a fine 2017 delle principali voci di costo legate all’approvvigionamento, ai servizi di dispacciamento, ai servizi di trasmissione, distribuzione e misura, agli oneri generali di sistema.

Volgendo lo sguardo verso il futuro, il documento si spinge fino al 2030, considerando gli effetti che gli obiettivi europei avranno sul sistema elettrico e le ricadute sulla bolletta elettrica.

Contesto iniziale e struttura del documento

“L’utilizzo dell’energia elettrica costituisce un importante indicatore dello sviluppo economico e del livello di benessere raggiunto da un Paese. Sia il consumo di energia elettrica sia i consumi pro capite sono chiaramente correlati con il Prodotto Interno Lordo. Pur con una notevole dispersione, legata a fattori climatici e alla diversa struttura industriale delle varie nazioni, è evidente la forte crescita dei consumi pro capite in funzione del PIL”, spiega RSE.

“L’Europa dei 27 si colloca in una fascia alta di prezzi dell’elettricità ed è facile comprendere come i prezzi italiani, ben al disopra della media europea, siano per noi un fattore critico”, leggiamo nell’introduzione al documento.

L’obiettivo di questa pubblicazione – prosegue RSE – è perciò quello di descrivere in modo chiaro la struttura e i meccanismi di formazione degli elevati prezzi dell’elettricità in Italia, analizzandone i motivi e suggerendo azioni che potrebbero aiutare un’inversione di tendenza, pur nei tempi medio-lunghi che caratterizzano il sistema elettrico.

A tal fine, sono messi a confronto i costi di generazione delle principali tecnologie utilizzabili nel sistema elettrico italiano con riferimento al Levelized Cost of Electricity (LCOE); ossia il prezzo di vendita necessario – considerando l’energia generata da un impianto lungo la sua vita tecnica – per coprire tutti i costi relativi alla costruzione e all’esercizio dell’impianto stesso (oneri finanziari e tasse inclusi) e per ottenere un determinato ritorno sul capitale proprio investito.

Per tener conto anche delle esternalità ambientali, lo studio utilizza una metodologia speditiva, messa a punto dall’Agenzia Europea per l’Ambiente, che consente di valutare in termini monetari il danno sulla salute e sull’ambiente provocato da inquinanti atmosferici con effetti a scala locale e regionale e inquinanti atmosferici con effetti a scala globale (come l’effetto serra).

Poiché la composizione del parco elettrico evolve con una costante di tempo di alcuni decenni, in quanto legata alla vita utile degli impianti, risulta pressoché impossibile descrivere compiutamente la situazione economica di un sistema elettrico nel quale si sono stratificate diverse generazioni di impianti- si spiega – lo studio di RSE si basa quindi necessariamente su ipotesi semplificative, e determina i costi di generazione con un LCOE calcolato per nuove costruzioni e con costi di combustibili, materiali, mano d’opera e degli investimenti, ai valori odierni.

Questo fa sì che l’analisi rappresenti più un giudizio qualitativo della strategia energetica piuttosto che una valutazione economica relativa al presente; e aiuta a comprendere quale sia il peso delle diverse fonti sui costi per il cliente finale italiano, attuale e in prospettiva.

Mediante un confronto con il mix elettroenergetico di altri Paesi, in particolare nell’ambito UE, è possibile comprendere le cause del gap osservabile fra i prezzi italiani e quelli delle altre nazioni. Ed è utile analizzare la consistenza e l’andamento delle importazioni nette, sia a testimonianza della scarsa competitività della generazione italiana, sia in termini di prospettive di offerta di servizi in un futuro mercato integrato.

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