“È vero che i prezzi dell’energia non mordono con l’aggressività di un anno fa, ma le oscillazioni sono indice di un settore energetico ancora alla ricerca di un suo equilibrio, con inevitabili riflessi nella bolletta anche a causa della stagionalità a cui andiamo incontro”.
Così il presidente di Arera, Stefano Besseghini, commenta il nuovo aggiornamento delle tariffe elettriche che per i mesi da ottobre a dicembre porta a un rincaro del 18,6% per la famiglia tipo in tutela (residente, 2.700 kWh di consumi annui e 3 kW di potenza impegnata).
“Anche senza lo stimolo dei prezzi alti – prosegue Besseghini – è importante in questa stagione invernale prestare molta attenzione al contenimento dei consumi e, per quanto possibile, a sviluppare investimenti di efficienza energetica”.
Pun previsto in aumento
L’aumento di oltre il 18%, spiega la nota Arera, è dovuto alle quotazioni all’ingrosso della materia prima, cioè al Pun, previste in aumento per il quarto trimestre 2023 anche a causa del costo del gas naturale, che normalmente cresce nelle stagioni più fredde.
A livello di scenario, è positivo il riempimento degli stoccaggi gas italiani ed europei, che hanno raggiunto ad agosto oltre il 90% della capacità disponibile, in largo anticipo rispetto alla scadenza del 1° novembre prevista dalle norme europee.
Il prezzo del gas per i clienti ancora in tutela, per il gas consumato nel mese di settembre, verrà pubblicato il prossimo 3 ottobre 2023 (secondo giorno lavorativo, dopo la fine del mese di riferimento, come da delibera 374/2022/R/gas).
Spesa in forte calo rispetto al 2022
La spesa per l’energia elettrica per la famiglia-tipo nell’anno scorrevole (compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2023 sarà di circa 889,60 euro, segnando un -32,7% rispetto ai 12 mesi equivalenti dell’anno precedente (1° gennaio – 31 dicembre 2022).
Nel dettaglio delle singole componenti in bolletta, per l’energia elettrica si registra un +18,6% del prezzo finale della famiglia tipo, a 28,29 centesimi di euro al kWh, in netta diminuzione rispetto ai 66,01 centesimi che caratterizzavano il quarto trimestre 2022 (-57% circa).
Il prezzo attuale è, come detto, sostanzialmente legato al forte incremento della componente PE a copertura dei costi di acquisto dell’energia elettrica (+19,4%), e della voce oneri di sistema (+0,4%), leggermente compensata da una riduzione della componente PD a copertura dei costi di dispacciamento (-1,2%); la componente PPE per il corrispettivo di perequazione è rimasta invariata. Restano invariate le tariffe di rete regolate (trasporto, distribuzione e misura).
I bonus sociali
Il comunicato Arera ricorda anche i bonus sociali: vengono erogati direttamente in bolletta a tutte le famiglie aventi diritto, a condizione che abbiano un Isee valido nel corso del 2023 ed entro la soglia di 15.000 euro (30.000 euro per le famiglie numerose con almeno 4 figli a carico).
A tal proposito bisogna tenere presente che l’Isee ha una validità coincidente con l’anno solare ed è quindi importante presentare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU), qualora non sia stato già fatto nel corso di quest’anno, per ottenere la certificazione per il 2023.
Per l’ultimo trimestre c’è poi una novità: un contributo straordinario crescente con il numero dei componenti familiari, che arriverà in automatico a chi già riceve il bonus elettrico (per un valore totale di 300 milioni di euro).
Questa misura è nel decreto approvato nel Consiglio dei ministri dello scorso 25 settembre, assieme agli interventi sul gas, con la conferma anche nel quarto trimestre dell’azzeramento degli oneri generali e della riduzione al 5% dell’Iva (anche e per la gestione calore e il teleriscaldamento).