Accesso al credito d’imposta per il teleriscaldamento a biomassa di reti industriali

Con il chiarimento dell'Agenzia delle Entrate si facilita la possibilità che lungo il percorso di una rete di teleriscaldamento a biomassa ogni utenza potrà essere fornita di calore da fonte rinnovabile. Un'analisi di White Energy Group srl.

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La risposta dell’Agenzia delle entrate n. 72 del 4 febbraio 2022 in merito al credito d’imposta nella fattispecie di un Gestore/Utente, cui fa riferimento l’articolo di QualEnergia.it del 9 febbraio 2022 chiarisce in maniera definitiva la spettanza del credito anche per il Gestore di una rete di teleriscaldamento a biomassa che sia, a sua volta, un utente della stessa.

Il caso

Una società farmaceutica con uno stabilimento in zona climatica F utilizza vapore per il proprio processo produttivo, generato da due impianti: una caldaia a biomassa (impianto principale) di potenza pari a 6,6 MW termici, avviata nel 2014 e alimentata da cippato di legno vergine, e due caldaie a BTZ di back up da 7 MW termici, alimentate mediante combustibile fossile (BTZ).

Attualmente l’energia termica prodotta viene canalizzata in una rete di distribuzione del calore sviluppata interamente al perimetro dello stabilimento, per alimentare due siti di produzione e due edifici.

All’avvio della rete questa rispondeva già alla definizione di rete di teleriscaldamento a biomassa all’epoca in vigore, ossia quella del Decreto Legislativo n. 28/2011 (c.d. “Decreto Romani”), ma la società non era a conoscenza del fatto che poteva accedere a quest’agevolazione.

In questi ultimi mesi la società ha dovuto definire la strategia energetica per i prossimi anni, dovendo scegliere fra due scenari:

  • il ripristino dell’utilizzo della caldaia a BTZ, eventualmente convertita a Gas Naturale Liquefatto (GNL), come unica fonte di energia termica

oppure

  • l’estensione della rete di teleriscaldamento attuale e il mantenimento della caldaia a biomassa.

In assenza di un credito d’imposta sul calore prodotto, la prima opzione rappresentava l’alternativa più probabile, a causa del maggior costo di produzione del vapore da biomasse, considerati tutti gli oneri diretti e indiretti (combustibile, manutenzione ordinaria e rifacimento della centrale termica).

Il parere positivo dell’Agenzia dell’Entrate ha invece spinto la società ad investire circa un milione di euro per estendere la rete di teleriscaldamento oltre il fiume limitrofo, al fine di interconnetterla con la rete del comune (oggi alimentata da combustibili fossili).

In questo modo non solo gli edifici comunali, ma qualunque utenza lungo il percorso della rete potrà essere fornita di calore da energia rinnovabile prodotta in maniera pulita e sostenibile, seguendo la ratio della Legge 23 dicembre 1998 n. 448, che introduceva appunto questo credito d’imposta.

Gli effetti del parere delle Entrate

Il caso citato non è comunque un unicum nel panorama nazionale.

White Energy Group srl, consulente della società interpellante, negli ultimi 7 anni ha infatti ottenuto per molti dei suoi clienti l’accesso ai Certificati Blu® (nome del servizio Whitenergy relativo a questa categoria di credito d’imposta), favorendo la realizzazione di reti di teleriscaldamento di piccole e medie dimensioni alimentate a biomassa, distribuite su tutto il territorio nazionale.

L’Amministratore Delegato di Whitenergy Gianluigi Mele commenta così la pubblicazione dell’Agenzia dell’Entrate: La risposta positiva al nostro interpello non è inaspettata, abbiamo ottenuto parere favorevole per tutte le reti realizzate dai nostri clienti, ma certamente la sua pubblicazione è un fatto positivo, perché riduce i tempi delle procedure burocratiche per i futuri impianti e soprattutto garantisce il gestore sulla spettanza dei Certificati Blu”.

“È però necessario ricordare – chiarisce Mele – che le modalità e i criteri di accesso al credito per una rete industriale, soprattutto nella fattispecie del Gestore-Utente, sono diversi da quelli utilizzati per una rete civile e richiedono algoritmi proprietari definiti a seguito di interpelli presentati al MiSE e competenze specifiche quali quelle acquisite da Whitenergy grazie all’esperienza pluriennale vantata nel settore”.

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